Di seguito il “Discorso dei Ceri” pronunciato dal Sindaco Franco Ancona in apertura dei festeggiamenti dei Santi Patroni Martino e Comasia.
A nome della città do il benvenuto a Sua Eccellenza Monsignor Filippo Santoro. Grazie per la sua presenza, la sua parola e la sua benedizione in occasione della Cerimonia dei Ceri con cui si apre la Festa dei Santi Patroni Martino e Comasia.
Saluto calorosamente Monsignor Franco Semeraro, i sacerdoti della città, le autorità civili e militari, i colleghi della Giunta Municipale e del Consiglio comunale.
Un saluto particolare al Reverendissimo Monsignor Mtonios Haddad, gradito ospite della Basilica e della città, testimone della difficile condizione dei cristiani nelle martoriate terre mediorientali.
Nello spirito proprio della dedizione di servizio saluto i cari concittadini e insieme a loro abbraccio con commozione la famiglia di Alessandro Morricella, la sua diletta moglie e le sue piccole Sofia e Greta, i suoi parenti. E lo faccio alla presenza di Sua Eccellenza Monsignor Filippo Santoro di recente chiamato a svolgere un importante funzione per i problemi di lavoro nella Conferenza Episcopale Italiana in ragione della sua storia e del particolare rilievo di tali problematiche nel nostro territorio.
La gioia della Festa Patronale è turbata dal profondo sentimento di cordoglio per la morte del giovane lavoratore, vittima di un tragico incidente sul lavoro.
La città è tutt’ora scossa, si sente vicina e solidale al lutto della famiglia.
La città rivendica, all’unisono, con i lavoratori dell’area ionica precise norme di sicurezza; esige impegni chiari per il risanamento ambientale della fabbrica e del territorio e, contestualmente, la ripresa della produzione e la piena occupazione.
Il capoluogo e con esso l’intera provincia jonica continuano ad evidenziare, con crescente sofferenza, il bisogno di lavoro e di ambiente pulito, di interventi non più procrastinabili di tutela e sviluppo.
La cassa integrazione e la mobilità devono essere momenti transitori. Se diventano cronici e duraturi tolgono dignità ai lavoratori e indeboliscono la democrazia che non può tollerare l’impoverimento dei suoi cittadini senza rischiare una crisi irreparabile.
Dobbiamo e vogliamo mettere in campo innanzitutto le nostre idee e le nostre forze, come qui avviene in alcuni settori dell’industria manifatturiera di innovazione e di eccellenza nelle moda; come avviene nell’agroalimentare dove i nostri produttori vanno operando da anni nella produzione di cibi sani e genuini e sono in condizioni di essere protagonisti di primo piano nella vetrina dell’Expo 2015.
Esigiamo che il nostro operare avvenga in un contesto nazionale unitario e in una dimensione europea. E questo è possibile solo se lo stato italiano e l’Europa fanno fino in fondo la loro parte.
Lo stato deve attuare gli interventi infrastrutturali che rendono moderni ed efficienti i servizi e i trasporti nel nostro territorio, per avere pari opportunità rispetto ai territori del nord d’Italia e d’Europa.
Noi esigiamo a gran voce l’ammodernamento della Strada Statale 172 e l’ampliamento della Strada Provinciale Martina – Noci e Alberobello per dare ai turisti e al traffico commerciale la possibilità di raggiungere in sicurezza il nostro territorio.
Siamo stanchi dei giochi di finanziamento, rifinanziamento e di trasferimento ad altre opere degli investimenti più volte previsti.
Così anche chi è stato delegato dal Governo a sostituire la vecchia proprietà dell’Ilva non deve dare più l’impressione di temporeggiare ma di assicurare, al più presto possibile, pulizia dell’aria, dell’acqua e della terra, garantire la piena occupazione.
Per ottenere che questo avvenga abbiamo bisogno che tutte le istituzioni civili, religiose, culturali siano innanzitutto coese al loro interno e che sappiano cooperare intorno ad obiettivi comuni.
Questa risposta forte si rende necessaria, oggi più che mai, quando il Sud, dell’Italia e dell’Europa, sembra essere lasciato solo in un mare Mediterraneo circondato da stati e nazioni attraversati da guerre e da atti di terrorismo che spingono a un esodo di proporzioni inaudite intere popolazioni in fuga dalla fame e dalle guerre.
L’Europa non deve considerare il Mediterraneo solo mare dell’Italia Meridionale.
Le Regioni del Nord, nel contempo, non possono voltare le spalle come fa l’Europa.
Sono questi atteggiamenti che favoriscono – insieme al diffuso malaffare e alla corruzione di una parte delle classi dirigenti – il crescente distacco dei cittadini italiani ed europei dalle Istituzioni nazionali e comunitarie.
Il deficit della politica, della buona politica, genera populismo ed estremismo storicamente foriero di immani sciagure.
La contrapposizione tra i Governi nazionali e la delega delle questioni scottanti ai poteri tecnocratici seminano inquietudine fra i popoli, aggravano i problemi dei più deboli, come nel caso della Grecia, rendono tutti gli Stati più fragili e disarmati di fronte alle azioni terroristiche che seminano sangue nel Mediterraneo e in Europa.
In questo clima pesante e lacerato si assiste al grande esodo da Paesi piombati nel caos; in alcune realtà come la Siria e la Libia devastate anche dal fondamentalismo che avanza con violenza uccidendo e distruggendo. Un fenomeno drammatico ed inedito che richiede scelte strategiche nuove ed efficaci.
L’Europa che si chiude in se e nega se stessa come terra di diritti, dimentica il principio innovativo della Carte dei Diritti fondamentali e del trattato di Lisbona: LA SOLIDARIETA’.
Quando si rifiuta l’assunzione di responsabilità comune per l’accoglienza dei migranti, quando si chiudono le frontiere o si vogliono ricostruire i muri, si perdono le tracce dell’Europa e della fratellanza.
Si possono cacciare uomini, donne e bambini già espulsi dalle terre maledette della fame, della guerre, delle tirannie, delle persecuzioni religiose, dei genocidi, dei terrorismo?
Tanti migranti non aspirano nemmeno ad una vita migliore, gridano solo il bisogno di vivere.
La nostra tradizione, profondamente segnata dalla vita e dalle opere di San Martino, insegna che quando un forestiero bussa alla nostra porta è sempre un fratello da accogliere e da amare.
I valori a cui la nostra comunità si ispira ci dicono che una civiltà si misura dalla capacità di guardare agli altri, dalla consapevolezza che si vive la propria umanità se non si resta indifferente a chi arriva affamato e sofferente.
Eccellenza, come Sindaco sono orgoglioso dell’esempio di solidarietà che Martina ha dato accogliendo ancora una volta un gruppo di emigranti: un lavoro commovente e instancabile del personale comunale e degli operatori sanitari della Asl, delle Forze Militari dell’Aeronautica, di alcuni medici di base, di tanti volontari delle Associazioni.
La nostra strategia è quella di una CITTA’ APERTA e di “Martina CITTA’ DELLA PACE E DELLA SOLIDARIETA’”, come ha deliberato il Consiglio Comunale.
Il segno di questa scelta è stato rimarcato dal Consiglio Comunale quando ha deliberato il Conferimento della cittadinanza onoraria ai bambini figli di emigranti nati in Italia. In essi e nei loro genitori abbiamo letto la gioia di chi vede riconosciuto un diritto di cittadinanza.
Sono orgoglioso della generosità manifestata in diverse forme da tanti cittadini in una gara di solidarietà che ha fatto e fa bene innanzitutto a noi stessi anche se devo sottolineare che negli ultimi mesi ha fatto breccia la propaganda xenofoba.
Eccellenza, quello di stasera è il quarto incontro che mi vede partecipe in questo rito tanto caro ai martinesi.
Anche l’anno trascorso è stato ricco di azione amministrativa, di idee e di opere per i cittadini e con i cittadini.
Non siamo stati esenti da problemi e da polemiche; ma questo fa parte della vita politica e i diversi punti di vista, se espressi nel rispetto delle persone e delle idee altrui, possono solo far bene alla democrazia.
Abbiamo dato via alla ricostruzione della macchina amministrativa con nuove assunzioni per mobilità e per concorso.
Oltre 40 assunzioni di giovani, in maggioranza donne, molti laureati per rendere più moderna ed efficiente la rete di servizi comunali, da quelli amministrativi e tecnici a quelli sociali, culturali e di vigilanza.
Una ventata di energia giovanile e un bagaglio di nuove competenze che può far solo bene al Comune e all’intera comunità.
Queste assunzioni ci hanno consentito di riportare all’interno dell’ente, dopo 20 anni, l’Ufficio dei Tributi che vogliamo operi ricercando l’equità e costruendo un rapporto di fiducia con i cittadini contribuenti.
Un contributo importante, da parte nostra, all’occupazione giovanile e femminile, la valorizzazione nella città di intelligenze del territorio altrimenti destinate a portare ricchezza nel nord Italia e all’estero.
Abbiamo creato anche nuove opportunità di lavoro per cittadini in difficoltà realizzando progetti di inclusione sociale e di sostegno economico attraverso l’utilizzo dei voucher e con prestazioni lavorative occasionali.
Non assistenzialismo ma offerta di lavoro, seppure temporaneo, che ha dato dignità a persone bisognose che hanno potuto ottenere un sostegno senza sentirsi un peso e rendendo un utile servizio alla comunità.
Stiamo portando a termine molti degli interventi che cambieranno il volto della città: il Parcheggio di Viale Europa, l’area di via Leone XIII angolo via Taranto, l’ex Stazione Ippica, la Scuola materna di San Paolo, vari interventi nelle scuole, la rotatoria e sistemazione viaria di prossima realizzazione nel quartiere San Francesco mentre è avanzato il recupero di un vecchio edificio nel quartiere Carmine destinato ad ospitare i disabili gravi non più assistiti dai genitori.
E’stata pronunciata la parola fine sull’annosa questione del Parcheggio di via Bellini. Abbiamo già acquisito le aree e ci avviamo a bandire un concorso di idee per scegliere il progetto migliore già finanziato. Abbiamo, infatti, concluso un procedimento che da oltre venti anni vedeva inutilmente bloccata la civica amministrazione su un’opera tanto attesa dai residenti e operatori del centro storico.
La città e il territorio della Valle d’Itria, secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale, hanno registrato un forte incremento di presenze straniere nel 2014 superando di 6 punti la percentuale della stessa regione Puglia già segnalata per il suo primato dai dati nazionali riguardanti gli indici di visitatori e vacanzieri.
Si è avuta una importante ricaduta economica a favore degli operatori economici.
Abbiamo favorito lo sport come luogo di incontro e attratto da ogni parte della Puglia gli atleti e le loro famiglie nel nostro Palazzetto sempre più apprezzato.
E’ stata premiata la nostra proposta amministrativa di “Martina Città Bella” e ricca di storia e di arte, valore propulsivo aggiunto al clima, al paesaggio, alla buona tavola: fattori tutti insieme trainanti per il turismo.
Martina, per tutto l’anno, ha potuto godere di una complessa e ricca strategia culturale direttamente promossa o patrocinata dall’Amministrazione Comunale, insieme alla Fondazione Paolo Grassi, alle Associazioni e ai numerosi operatori culturali e turistici che hanno condiviso l’idea di CITTA’ CHE ACCOGLIE e hanno favorito lo sviluppo dell’economia della città: un fervore di iniziative di arte e mostre, di poesia e letteratura, di spettacoli musicali e teatrali che rendono accogliente e ospitale la nostra città.
Non ci sono parole sufficienti per esprimere gratitudine all’apporto fondamentale sul piano della cultura e dello sviluppo turistico determinato dal Festival della Valle d’Itria. Le cifre di prenotazione sono ogni anno più rilevanti e continua a crescere la sua risonanza oltre i confini nazionali ed europei.
Grande ruolo stanno svolgendo i parroci aprendo alla visita e agli eventi culturali gli scrigni di bellezza costituiti dalle nostre chiese. La stessa guida multilingue realizzata per la Basilica che ci ospita costituisce un ulteriore significativo esempio di presentazione e accoglienza, fino all’ora tarda, di quanto di più bello e significativo custodisce la città. Per questo ringrazio il Rettore Don Franco Semeraro.
Sono state messe in campo un complesso di opere per risistemare e attrezzare spazi e verde per i bambini, gli anziani e gli animali, per risanare e rendere vivibili aree dismesse da incuria storica e frane, di rifacimento del manto stradale, di messa in sicurezza di edifici scolastici.
Si è a conclusione di un nuovo moderno servizio di raccolta differenziata dei rifiuti dopo 23 anni.
Intanto con l’opera meritevole di tanti giovani che hanno affiancato anche di notte l’Amministrazione Comunale, anche quest’anno si è evitato l’aumento di 400 mila euro dell’Ecotassa che avrebbe reso più gravosa la tassa sui rifiuti. A loro e ai tanti cittadini che hanno differenziato il grazie sincero della città.
Abbiamo operato per coinvolgere i proprietari di case del centro storico al decoro urbano, prima con gli appelli, successivamente con le ordinanze ai residenti per la cura delle abitazioni che insieme ai beni pubblici fanno di Martina un esempio importante di arte e architettura barocca. Nell’interesse collettivo non si possono tenere accanto a palazzi e a case ristrutturati, alla bellezza del patrimonio religioso, facciate sporche e degradate.
Il centro storico è un unicum che va tenuto con cura e va vissuto e rispettato collettivamente: così è stato per la risistemazione di Corso Umberto da parte della civica amministrazione e per il restauro in corso della chiesa del Monte del Purgatorio portato avanti con grande dedizione dalla Congregazione dei preti e dalla sua Curia Arcivescovile.
Con gli altri Comuni della Valle d’Itria e la partecipazione e collaborazione attiva degli Ordini Professionali e di singoli cittadini siamo stati protagonisti nella definizione del Piano Paesaggistico territoriale della Murgia dei Trulli: una visione moderna capace di coniugare natura, bellezza, storia ed economia; una visione innovativa e condivisa che pone i nostri beni ambientali al centro di una strategia di sviluppo affidata alla cura dei nostri agricoltori e allevatori per produrre cibi di qualità. Dobbiamo esigere maggiore attenzione per i nostri produttori agricoli proprio perché essi sono i principali custodi del paesaggio e delle nostra produzioni di qualità: vanno difesi dagli attacchi cui sono sottoposti per le politiche sollecitate dai grossi gruppi dell’industria alimentare.
Abbiamo realizzato, in vista del Piano Urbanistico Generale e in preparazione del Documento Programmatico Preliminare, poi approvato dal Consiglio Comunale, i forum tematici con cittadini e con le Associazioni professionali per disegnare insieme e democraticamente il futuro della città.
Abbiamo elaborato un piano produttivo che presto sarà all’attenzione del Consiglio Comunale che consentirà un uso più flessibile delle nostre aree produttive in modo da facilitare le iniziative innovative dei nostri imprenditori.
Per iniziativa di alcuni medici e di Associazioni, sostenuta dall’Amministrazione comunale, si è deliberato Martina “Città Cardio Protetta”. Sono stati svolti corsi di formazione e sono stati consegnati i primi defibrillatori da parte di imprenditori e di associazioni cui si affiancheranno quelli forniti dalla Regione Puglia che andremo a ritirare nei prossimi giorni. Un esempio di cittadinanza attiva che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini.
Eccellenza, in questo contesto di idee e di opere, abbiamo recepito, nel suo significato profetico, l’enciclica “Laudato sia” di Papa Francesco; il suo forte richiamo a tutti noi come cittadini della terra perché non vada smarrita la consapevolezza individuale e collettiva della grave condizione del mondo: l’inquinamento, il cambiamento climatico, la questione dell’acqua, la perdita della biodiversità, il degrado sociale, il diffondersi delle disuguaglianze nell’indifferenza di chi gode benessere.
Forte è il suo richiamo a tutelare e custodire il nostro pianeta per consegnarlo e preservarlo per le future generazioni.
Facciamo nostro l’invito ad essere capaci di godere del Creato e della bellezza che esso esprime.
La parola del Papa è forte e scuote le coscienze di tutti perché ci sollecita nel segno del dialogo fra religioni, tra scienza e fede, tra saperi tecnologici e tradizioni culturali, tra credenti e non credenti.
Il suo atto di accusa è pressante perché alla critica di un modello globale di sviluppo che determina degrado ambientale e nuove povertà si accompagna la critica agli uomini che non riconoscono “gli altri”.
Il suo è un appello alla solidarietà con la natura e con gli altri uomini, un appello ad uno stile di vita più sobrio che eviti sprechi e sia di maggiore attenzione alle necessità del prossimo.
Con l’auspicio che le nostre menti sappiano fare tesoro dell’Enciclica di Papa Francesco, con il richiamo alla vita e alle opere di San Martino, santo europeo, che viene riscritto dagli agiografi come uomo affamato e assetato di giustizia, artefice di pace tra i numerosi conflitti della sua epoca, amato per il suo stile di vita semplice e generoso.
Per questa Festa Patronale abbiamo cooperato ad una strategia di compatibilità delle attrazioni con il territorio rafforzando il profilo culturale e tradizionale.
Ho avvertito lo sforzo generoso dei diversi assessori e del personale municipale per garantire il rispetto della tradizione e l’indicazione del Consiglio Comunale di organizzare in modo sicuro e sostenibile il parco divertimenti. Ho avvertito la condivisione di un evento ben oltre il loro dovere istituzionale e per questo li ringrazio.
Sono sicuro che i martinesi saranno, come sempre, accoglienti verso i visitatori e i turisti esprimendo il meglio della nostra comunità.
Rinnovo il saluto gioioso a Sua Eccellenza l’Arcivescovo, al gradito ospite Monsignor MTANIOS HADDAD, a don Franco, alle autorità e ai cittadini tutti.
Nello spirito di fratellanza e di solidarietà a cui i santi patroni Martino e Comasia e Papa Francesco ci sollecitano auguro buona festa a tutti.