Martina Franca: È stato rivisto in tempi record il calendario della 46a edizione del Festival della Valle d’Itria: il direttore artistico Alberto Triola e il direttore musicale Fabio Luisi hanno predisposto in poche settimane un nuovo cartellone costruito intorno al mito di Arianna, tema centrale per questa edizione intitolata “Per ritrovare il filo”, che si inaugurerà il 14 luglio per concludersi il 2 agosto. Il Presidente Franco Punzi dichiara:
«Abbiamo creduto anche nei momenti più difficili, che le luci di Palazzo Ducale dovessero accendersi sulla 46a edizione del Festival: il nostro è un impegno nei confronti del territorio, degli artisti ma soprattutto del nostro pubblico. È nel momento più grave che il teatro, così come ci insegna Paolo Grassi, deve essere in grado di affermare il proprio ruolo, di trovare nuova vitalità per restituirla alla comunità di cui fa parte. Il mio più sentito ringraziamento va quindi a tutto lo staff del Festival, il cui lavoro instancabile potrà ridare ossigeno a Martina Franca e a tutta la Valle d’Itria».
Proposte in tutto sono diciannove serate, fra opere in forma scenica, concerti vocali e progetti speciali che si svolgeranno, secondo le misure di sicurezza richieste dall’emergenza Covid-19, nei luoghi più suggestivi di Martina Franca (dall’imprescindibile Atrio di Palazzo Ducale, ai chiostri e alle chiese del centro storico), nelle masserie della zona e anche in altri spazi di Taranto e Polignano a Mare.
Il direttore artistico Alberto Triola dichiara:
«Nessuno sa con certezza quando e se si potrà tornare a fare teatro e musica come eravamo abituati prima che la pandemia sconvolgesse il mondo intero spazzando via schemi e consuetudini. Come in tutte le crisi epocali, anche in questa situazione emergeranno quanti sapranno individuare e gestire soluzioni innovative, per andare a occupare spazi inediti della creatività, mettendo in gioco forze, impulsi e risorse fino a qualche tempo fa nemmeno immaginabili. Ci sono tante buone ragioni per far prevalere il pessimismo, ma le energie che il Festival della Valle d’Itria ha saputo mettere in gioco in quasi mezzo secolo di storia sono in grado di reagire alla rassegnazione e di azionare i necessari anticorpi culturali e creativi. Abbiamo pensato a un festival straordinario in un anno straordinario: per il pubblico, che oggi ha bisogno più che mai di occasioni culturali per rivitalizzare lo spirito e scoprirsi comunità; per aiutare concretamente chi dell’arte e con l’arte vive, gli artisti, i lavoratori dello spettacolo, le imprese dell’indotto. Un festival che mette insieme il meglio dell’eccellenza italiana in un anno drammatico e sconvolgente, soprattutto per il nostro Paese. Un festival che sempre di più gioca il suo ruolo di faro per il Mezzogiorno e per l’Italia dello spettacolo dal vivo».
Nell’Atrio del Palazzo Ducale la cui platea sarà rimodulata per ospitare il pubblico in sicurezza saranno presentati due titoli di Richard Strauss, in versioni di rara esecuzione, entrambi concepiti dal compositore bavarese per un organico formato da una trentina di esecutori che, a Martina Franca, sarà composto dai professori dell’Orchestra della Fondazione Teatro Petruzzelli di Bari.
Ad inaugurare il Festival la sera del 14 luglio (repliche il 22, 25 luglio e l’1 agosto) sarà la commedia di Molière Il borghese gentiluomo ripensata come monologo da Stefano Massini, con la mise en espace curata da Davide Gasparro e le musiche di scena del compositore di Monaco di Baviera dirette da Michele Spotti. La musica scritta per accompagnare la commedia sarà eseguita, secondo la partitura del 1917, con performance d’attore e di danza, nello spirito originale della comédie ballet di Lully/Molière e della ricreazione di Strauss/Hofmannsthal: a Massini, tra i massimi drammaturghi del teatro contemporaneo, nonché direttore artistico del Piccolo Teatro di Milano, il Festival ha commissionato una drammaturgia originale che prende le mosse da Molière per parlare del nostro tempo; il protagonista della commedia, Monsieur Jourdain, ambisce allo status di nobile (gentilhomme, appunto) e ad essere ammesso alla vita della corte di Re Sole, ripresentandosi nelle vesti dell’artista di oggi; dell’uomo di teatro che, alle soglie del terzo decennio del XXI secolo, è costretto a rivendicare il proprio ruolo nella società italiana contemporanea. Il carismatico e popolare scrittore sarà ospite d’eccezione sul palco della serata inaugurale, mentre per tutte le repliche passerà il testimone al regista e attore Davide Gasparro. Nel cast le parti musicate di Monsieur Jourdain saranno affidate a Vittorio Prato, mentre il Pastore sarà Ana Victoria Pitts e la Pastorella Barbara Massaro. I movimenti scenici saranno ideati da Fabrizio Di Franco, in collaborazione con Fondazione Nazionale della Danza / Aterballetto.