Un’altra vetrina importante per un settore messo alle strette dalla morsa della crisi e dal calo del mercato tessile occidentale, osteggiato dall’accanita concorrenza dei paesi orientali. Si potrebbe descrivere così la notizia che rivela la presenza all’esposizione internazionale di moda “Pitti Uomo 2013”, in programma a Firenze, presso la Fortezza da Basso, dall’8 al 13 gennaio, di tre aziende tessili martinesi, un evento che regala a quello che amava e ama per certi versi ancora definirsi il settore di punta dell’economia locale l’opportunità di darsi lustro agli occhi di un pubblico globale.

Giunta alla sua 82esima edizione assoluta, “Pitti Uomo” naviga ormai da anni sulla cresta dell’onda come l’esposizione di moda tra le più importanti di tutto il circondario europeo, tanto da diventare l’acerrima avversaria delle esposizioni di Londra, che per questo 2013 ha scelto di far coincidere le sue tradizionali sfilate di moda maschile proprio in corrispondenza della settimana della moda fiorentina.

L’astuta concorrenza mossa dai rivali d’oltremanica non sembra però far impallidire l’entourage di “Pitti Uomo”, che gli esperti del settore giudicano come di gran lunga migliore in termini di organizzazione e di presentazione di eventi e connessi all’esposizione vera e propria, facendo di Firenze un piccolo polo in cui industria, politica, cultura e città si incontrano per una settimana in cui si espongono le migliori novità a livello nazionale (con oltre un migliaio di marchi italiani) ed internazionale (fino a 400 firme straniere) in fatto di moda e abbigliamento.

Un appuntamento organizzato annualmente da Pitti Immagine, leader nell’organizzazione di eventi, connessi in particolare alla moda, a livello mondiale, che ogni anno porta a Firenze e Milano momenti dedicati alla moda uomo, donna, bambino, filati e maglieria, profumeria, enogastronomia e persino pezzi d’arte contemporanea.

Con uno scenario di quelli illustri del genere, per le tre aziende tessili martinesi in fiera (Icoman, Itn e Ica) non può che dirsi una settimana interessante in termini di visibilità ed esportazione del marchio, nell’ottica di una ripresa per il settore che appare sempre lontana e che viene minata ora da difficoltà economiche ricadenti sui posti di lavoro, ora da chiusure di aziende da anni in campo, ora da problemi di tipo fiscale e burocratico. Se a ciò si aggiunge la notizia di qualche mese fa, che regalava a Palazzo Confezioni il prestigio di vestire i membri del Parlamento Europeo, della Corte di Giustizia, del Comitato delle Regioni e della Commissione Europea, è facilmente dimostrato come, anche a scapito della crisi, un settore di qualità può resistere, purché vi si creda e si facciano i giusti investimenti per il futuro.

 

Giovanni D’Aprile

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