Si va in ordine sparso alla seconda giornata di votazioni per l’elezione dei presidenti delle Camere. Alle 11 si riprende a votare, in entrambi i rami del parlamento.
Per la Camera sarà la quarta votazione, per il Senato la terza.
A Montecitorio, dunque basterà la maggioranza assoluta di 316 seggi per l’elezione del nuovo presidente, già stamattina. Il centrosinistra, dopo una giornata di schede bianche, ha le potenzialità per eleggersi il suo presidente.
Al Senato invece, stamani sarà importante mettere nomi nelle schede, nonostante non ci sia alcun accordo, anche se quella del mattino non sarà la tornata decisiva (a meno di accordi dell’ultima ora). La terza votazione, in caso di nulla di fatto, sarà preparatoria del ballottaggio, al quale andranno i due più suffragati, appunto, in sede di terza votazione. E qui entra in gioco la senatrice eletta nel nostro territorio pur essendo siciliana.
Anna Finocchiaro, Pd, ha visto eliminato il suo concorrente più pericoloso ieri sera. Il suo concorrente più pericoloso, Mario Monti, si è sentito rispondere dal presidente della Repubblica che non esiste di andare a fare il presidente del Senato nelle sue condizioni di capo del governo. Monti, descritto deluso, è fuori gioco. Adesso, per la Finocchiaro, un solo altro ostacolo: l’eventualità che sia un montiano, non il premier, un candiato da proporre unitariamente per vedere anche di mettere insieme una specie di maggioranza nella prospettiva di un governo istituzionale.
Ma se si dovesse andare in ordine sparso, Anna Finocchiaro sarebbe quasi certamente presidente del Senato. Avremmo una rappresentante ai massimi livelli. Noi o i siciliani? Chissà. Tutti gli italiani, comunque.