Si riceve e si pubblica quanto segue: 

“Caro PD di Martina Franca, il tuo intervento è sempre molto atteso per l’importante contributo che ogni qualvolta manchi nel dare. I martinesi nel 2012 hanno espresso democraticamente il loro voto e pur di far comprendere al centrodestra che un periodo era terminato, hanno premiato il peggior programma elettorale che si potesse offrire in quel periodo. Stessa sorte può accadere ad un partito di centro sinistra che dal 2012 è asservito ad una giunta priva di limiti, ad una giunta che si sostituisce perfino all’organo consiliare che dovrebbe guidare la città. Un partito che è molto più contenitore che contenuti, si preoccupa maggiomente di far rispondere il suo “segretario” (con funzioni di “scriba”) che non chiedersi come mai il servizio di assistenza sociale è sviluppato sul territorio a macchia di leopardo. Il Partito Democratico è un comitato elettorale asservito ai “Renzie” della situazione e che per politica intende solo screditare il passato che non gli apparteneva.
Ritornando sull’argomento sanità regionale, la politica, caro Partito Democratico, come certamente ricorderai è avere esattamente una proposta chiara da offrire alla discussione su che idea si ha del modello di sanità per la Puglia. Oggi noi sappiamo che sulla base di indicatori oggettivi la nostra regione è finita agli ultimi posti e quindi sappiamo che occorrerà fare molti cambiamenti per invertire il trend. I cambiamenti in questo mondo sono difficilissimi e richiedono conflitti perché toccano migliaia di microinteressi che nessun presidente o direttore generale “illuminato” potrà risolvere senza una classe dirigente politica capace di difendere gli interessi generali contro le esigenze elettorali dell’ultimo consigliere regionale, sindaco o amministratore che difende la permanenza, ad esempio di medici ed infermieri in ospedali chiusi pur di non perdere il consenso (quello che sta succedendo oggi). Per cambiare le cose occorre quindi una idea politica forte e capace di imporre l’interesse generale su quello pur legittimo particolare. Per farlo occorrono partiti politici capaci di promuovere nella società scelte e che oggi, però sono fragilissimi. Osservo, invece, il formarsi di aggregazioni elettorali trasversali che sempre di più sono la somma di interessi di singoli e totalmente sganciati da qualsivoglia ideale o persino di idea. L’unico obiettivo sembra vincere, ma per fare cosa? Quanto accaduto nell’ultima seduta del consiglio regionale in cui Michele Emiliano nonostante l’investitura diretta e l’essere segretario regionale del PD non sia riuscito minimamente a incidere sui consiglieri è un campanello di allarme serissimo.
Infatti l’aspirante Sindaco di Puglia ha dichiarato di non voler assegnare la delega alla sanità a nessuno dei consiglieri eletti; delega che forse non si fida a riconsegnare nelle mani dei precedenti gestori.  Il Partito Democratico può riflettere se continuare a rispondere ad un consigliere comunale o rivolgere domande a chi ha già licenziato un “protagonista locale” del disastroso governo Vendola”

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