Un incontro coinvolgente: è il minimo che si possa dire della relazione del micologo Marcello Palmisano. Nella sua relazione, presso l’Itis Majorana, ha avuto a disposizione molti funghi raccolti di fresco per esempi concreti al pubblico.
«La micologia come scienza è incredibilmente recente» ha ricordato «sembrerà strano, ma è solo da poco più di centocinquant’anni che si studiano i funghi in modo serio. Prima, e in parte anche oggi, ci si è affidati alla sapienza popolare, alle conoscenze tramandate di padre in figlio, con problemi evidenti: i funghi sono anche velenosi, alcuni sono allucinogeni, altri letali».
Una relazione, quella del dottor Palmisano, che ha mirato a distruggere alcuni luoghi comuni: «i funghi allucinogeni ci sono anche dalle nostre parti, alcune specie hanno proprietà particolari. Ma bisogna togliersi dalla mente l’idea che hanno alcuni ragazzi che mangiando determinati funghi ci si possa sballare: in realtà anche quelli che sono venduti in alcuni paesi come funghi allucinogeni possono provocare più facilmente indigestioni, mal di pancia e intossicazioni, poiché solo se trattati in modo particolare si possono estrarre da essi sostanze psicotrope».
Sono state fatte raccomandazioni anche ai raccoglitori per recarsi allo sportello micologico dell’Asl, in Via Toniolo: «venite senza paura» ha detto «noi non chiediamo nulla, non ci facciamo pagare nulla, non vogliamo nemmeno sapere dove avete trovato i funghi: il nostro unico intento è di eliminare i funghi tossici per evitare problemi. Solo quindici giorni fa padre e figlio sono rimasti intossicati per aver scambiato dei funghi tossici con altri innocui che erano molto, molto simili. Solo un occhio esperto può distinguere con certezza».
(in foto il micologo Palmisano che mostra un fungo chiodino particolarmente cresciuto)
Daniele Milazzo