Sembra un romanzo, ma è tutto vero. Come veri sono gli euro rubati. durante la notte qualcuno è entrato nel Teatro Verdi e ha scassinato una cassaforte, messo a soqquadro un ufficio e portato via una cassaforte più piccola. Dai primi rilievi di cui si dispone, pare che i ladri non siano entrati dall’ingresso di Piazza XX Settembre, né dal retro. Non vi sono infatti segni di scasso. Un’ipotesi è che qualcuno sia entrato in teatro durante lo spettacolo serale, si sia nascosto all’interno del teatro e poi abbia aperto la via a eventuali complici dall’interno, dai maniglioni antipanico, che sono fermati solo da un piccolo saliscendi. La scelta della notte non è casuale: il bar affianco al teatro era nel suo turno di riposo settimanale, per cui non c’era nessuno all’interno dell’edifico che avrebbe potuto sentire dei rumori strani e insospettirsi. All’interno del teatro c’erano gli incassi delle ultime serate, che sarebbero stati poi portati in banca. una occasione fortuita, in quanto il proprietario non era passato come fa spesso, a ritirare l’incasso a fine serata. È stato sottratto l’incasso di martedì, di venerdì e le prevendite per lo spettacolo di lunedì in cui ci sarà Lucrezia Lante della Rovere.
I due uffici interni al teatro sono stati messi a soqquadro alla ricerca di una cassaforte a muro, che i ladri hanno trovato e portato via. La cassaforte, un cubo di piccole dimensioni, è stata smantellata dal muro dove era incassata, usando anche leve o un piede di porco. Non era una cassaforte incassata con rostri, per cui è presumibile che i ladri siano riusciti a smuoverla dal muro in un’ora. Un armadio metallico è stato aperto con la fiamma ossidrica e il suo contenuto è stato rubato. I ladri non hanno lasciato sul posto gli attrezzi usati per compiere lo scasso, che presumibilmente sono stati introdotti da un complice e portati via insieme alla cassaforte a muro, che era dalle dimensioni tali da poter entrare, forse, in uno zaino. È possibile che i ladri, per evitare di essere notati, abbiano fatto questo andirivieni da una delle uscite posteriori, apribili con un maniglione antipanico, e probabilmente dall’ultima, la più vicina alla strada, la più piccola. Il commissario di P.S. è intervenuto personalmente per fare dei sopralluoghi e verificare quanto accaduto.
L’assessore Scialpi ha definito questo furto «una ferita», dicendo che «Mi fa stare male sul piano personale. Gli sforzi che hanno portato a realizzare iniziative dal mio punto di vista positive, non possono essere annullati per questa notizia grave per Martina Franca». Il proprietario del teatro, Giulio Dilonardo, è apparso provato per quanto accaduto, scosso da questo furto inaspettato, che, ha ricordato è accaduto in pieno centro, nel cuore della città, sostenendo che «rubare in teatro è come rubare in una chiesa o al Comune: non è solo un furto, è di più, è uno schiaffo alla città».
Daniele Milazzo