La sua candidatura non ha fatto scalpore. L’ex consigliere comunale ha il record di candidature e non solo a livello locale. Praticamente si è girato quasi tutti i partiti da destra a sinistra non disdegnando le liste civiche. Tra i socialisti, nel 1998 sostenne l’ex sindaco Bruno Semeraro prendendo 185 voti di preferenza. Dopo quasi tutti i partiti dell’arco costituzionale si era avvicinato al Movimento di Grillo, ma quest’ultimo non gli ha mai permesso di poter candidarsi o prendere parte attiva del movimento, in quanto è vietato per statuto a chi ha ricoperto una carica politica. Anche con Salvini c’è stata qualche resistenza da parte dei ‘Lumbard’, poi per la difficoltà di trovare un altro candidato locale sono stati costretti a dargli l’opportunità. Tuttavia la notizia non è questa, quanto piuttosto il suo profilo su Facebook. Andandoci sopra ci si trova difronte un Gianfrate che non si conosce, tante immagini sacre di Madonne, Padre Pio, Santi vari, finanche Papa Woytila. La sorpresa più che positiva viene immediatamente contraddetta quando ai Santi si sostituiscono post di intolleranza razziale, sia che si tratti di extracomunitari che zingari. Dove è finita la solidarietà nei confronti di chi è povero? Il termine razzista viene sostituito da nazionalista, chi è solidale con questa gente viene definito ‘falso buonista’ e così a continuare. Dai post della Madonna del Rosario si passa a come cacciare gli extracomunitari con a seguito donne e bambini. Proprio allora ci pervade qualche interrogativo: come è possibile esternare la fede cattolica quando poi prende il sopravvento l’intolleranza razziale? Dopo qualche minuto ecco la risposta: Gesù Cristo ha dato a Gianfrate una deroga. Potrà manifestare la sua intolleranza durante questo periodo di competizione elettorale. Chi può contraddire Gesù Cristo? A questo punto lo slogan di Gianfrate: “Ogni giorno voto Gianfrate…. Specialmente il 31 maggio…” A chi Angioletto darà il suo voto si è oramai capito. A sé stesso.