riceviamo e pubblichiamo: Il volto del ceramista e del produttore del capocollo d’eccellenza, le mani del panettiere e del maestro cestaio: questi i soggetti delle ‘cartoline’ che i protagonisti del press trip “Le mani e i volti della Puglia di mezzo” hanno portato via dopo aver trascorso quasi 5 giorni alla scoperta di tutto ciò che la regione può offrire al mercato turistico, al di là del solito binomio mare e sole. Grazie ai Gal (Gruppi di azione locale) Terre di Murgia, Sud Est Barese, Trulli e Barsento, Valle d’Itria, dieci giornalisti e blogger italiani e stranieri hanno avuto la possibilità di conoscere la ricchezza delle tradizioni dell’entroterra che abbraccia 18 Comuni tra le province di Bari, Brindisi e Taranto. Tra una degustazione di ‘treccia’ e un sorso di ottimo vino di origine controllata, hanno visitato le botteghe di alcuni dei maestri artigiani coinvolti nel progetto LAPIS (Local Arts Promotion Integrated Strategy), promosso dai 4 Gal pugliesi, con capofila il Gal Polesine Delta Po.
Il press trip, cominciato sabato 26 aprile da Federicus, la grande rievocazione federiciana organizzata ad Altamura che ha ospitato anche alcuni artigiani di LAPIS, è proseguito con un programma fittissimo di appuntamenti all’insegna del profumo del pane (prodotto nell’antichissimo forno a legna ‘Santa Caterina’) e delle focacce di ‘Biscò’, per poi approdare a Santeramo in Colle per una visita al laboratorio orafo ‘Di Gesù’ dove si creano gioielli ispirati alla Murgia.
Il giorno seguente gli ospiti hanno fatto tappa a Conversano per passeggiare nell’area protettadove sorge Torre Castiglione, sulle tracce di antiche storie e reperti archeologici e per ammirare il centro storico, in particolare, il castello Aragonese e le opere ospitate nella pinacoteca dedicata a Paolo Finoglio. Poi a Rutigliano sono entrati nella bottega di Giuseppe Antonio Samarelli, dove è semplice perdersi nei racconti sulla lavorazione della terracotta e sulle lunghe fasi per realizzare un fischietto o una terrina cotti in un forno del Seicento. Nelle contrade di Mola di Bari hanno visitato aziende agricole come Tenuta Pinto e costruzioni come Casina Morgese, che fa parte dell’ecomuseo de “Le Antiche Ville” costituito per tutelare, valorizzare e sviluppare un’ampia area pedecollinare, primo gradino murgiano a 130 metri sul livello del mare. Successivamente sono giunti all’ombra del castello Angioino, per fotografare e gustare il pesce appena pescato.
I territori carsici del barese hanno poi regalato una visita nella singolare ‘Grotta del Trullo’ di Putignano, ricchissima di concrezioni, dal caratteristico colore rosso, nonostante le dimensioni ridotte.Tornato in superficie, il gruppo si è tuffato nel mondo del colore e della cartapesta dell’hangar dove Vito Mastrangelo e suo figlio Paolo preparano carri allegorici usando ancora la tecnica della carta a calco. La storia del carnevale locale, uno tra i più antichi d’Europa, è stata poi raccontata attraverso i pezzi e i pupazzi esposti nel museo tematico ospitato nella biblioteca comunale. Da qui è cominciato il tour nelle terre di Barsento, luogo dove pietra e natura custodiscono piccoli gioiellini come la chiesa di Santa Maria ed è possibile ritrovare masserie rurali come ‘Suite 801’ che, anche grazie al sostegno dei Gal, provano a intercettare il flusso turistico più attento alle bellezze rurali, magari da scoprire lentamente, in sella a una bicicletta. Nella terra delle mozzarelle, inoltre, i giornalisti e i blogger hanno potuto assistere alla creazione delle tipiche treccine e delle gustose burratine ad opera di Tommaso Romanazzi dell’agriturismo ‘La Conea’. Dopo una visita nella zona meno turistica, ma più ricca di storia, della fotografatissima Alberobello, il press trip ha continuato il suo viaggio tra le antiche
tecniche degli artigiani. A Locorotondo protagonista è stata la lentezza dell’intreccio dei cestini di vimini del 38enne Vittorio Lupoli, custode convinto di quest’arte nella sua ‘Bottega del tempo perso’ e del ricamo dei merletti della signora Nunziata Maria Spalluto che, nella sua ‘Bottega del tempo ritrovato’, espone i più moderni orecchini e gioielli in cotone accanto a pezzi antichi recuperati e riportati agli originari splendori. L’ultima giornata è stata dedicata al nobile cavallo murgese e al suo allevamento ospitato nei 733 ettari di Masseria Galeone, la struttura gestita dal Corpo Forestale dello Stato che permette, durante gli open day o le giornate nazionali dedicate alle riserve naturali (la prossima è l’11 maggio), di ammirare quegli animali, magari all’ombra di una delle tante querce locali, il fragno. Dopo una visita a Palazzo Ducale di Martina Franca, splendido esempio di Barocco locale, e al suo centro storico, gli ospiti hanno visitato la patria del capocollo, al salumificio Santoro, e goduto di una delle viste splendide della Valle d’Itria dalle terrazzine dinanzi il centro storico di Cisternino.
Intanto, l’hashtag #voltidipuglia, usato dai giornalisti e dai blogger durante la loro permanenza per condividere sui social network foto, prime impressioni e curiosità sui posti visitati ha cominciato a generare online traffico tra curiosi e possibili visitatori: un assaggio della Puglia rurale, anche se solo sul web.
Il lungo viaggio ha permesso agli ospiti, esperti di turismo e lifestyle provenienti da Lombardia, Veneto e Israele, di vedere, toccare e gustare alcune tra le tante tipicità dell’entroterra pugliese. Oltre ad avere conferme sulla qualità della cucina locale, ad assaporare la bontà di prodotti appena realizzati e sentire il profumo di erbe e aromi della tradizione contadina, hanno potuto toccare con mano le fasi di lavorazione artigiane degli artisti locali alle prese con la trasformazione di pietra, terracotta, legno e altri materiali in oggetti unici. Obiettivo dei Gal organizzatori è, infatti, provare a mostrare quanto è possibile visitare in un territorio fatto di pietre bianche, centri storici lastricati di chianche, campagne ricche di storia e biodiversità (grazie ad un’opera di antropizzazione che ha modificato il territorio senza stravolgerlo), racconti e tecniche di lavorazione di maestri artigiani, artefici di piccole opere d’arte o sapienti curatori di sapori e piatti tipici. Questo patrimonio rurale è quanto i Gal del progetto di cooperazione interterritoriale LAPIS continuano a promuovere con attività che vanno dalla partecipazione alle fiere specializzate fino a eventi come il press trip, affinché possano innescarsi virtuosi meccanismi e reti di collaborazione tra le realtà locali per innestare processi favorevoli allo sviluppo del turismo.
“Il progetto LAPIS – ha spiegato Arcangelo Cirone, direttore del Gal Sud Est Barese – è una delle nostre scommesse sulle risorse più autentiche del territorio. La bellezza del paesaggio e la squisita sapienza gastronomica sono ormai un dato acquisito, molto meno la sapienza dei nostri artigiani, persino tra i pugliesi. Con LAPIS stiamo cercando di divulgare questo patrimonio di arte e sapere. Portare gli artigiani nelle manifestazioni dei nostri comuni per stupire cittadini e turisti con la materializzazione sotto i loro occhi di oggetti e meraviglie davvero uniche è la strategia che continueremo a usare nei prossimi mesi. Ci sembra inoltre prioritario lavorare sul rafforzamento delle competenze e delle conoscenze degli operatori economici locali, sulla creazione di reti e sulla promozione del binomio territorio-prodotti locali”.