Ho sempre pensato che fossero persone con scarse attrattive che vivono ai margini di un gruppo, di una compagnia, godendo quindi di poco credito. Gente sfortunata, insomma. Invece mi sono sempre sbagliato. Gli sfigati non sono tutto questo, anzi. Si sono fatti una ragione di vita e quel credito che il fato non gli ha concesso se lo sono duramente conquistato diversamente. Oggi, in alcuni casi, gli sfigati occupano posti anche importanti. Sono sfigato? Mi faccio eleggere presidente di una associazione che in pratica conta poco o nulla e faccio il saccente e vediamo se mi considerano o meno. Certo, resti comunque uno sfigato, ma almeno ti crei una tua autostima. Gli sfigati si circondano spesso di altri sfigati. Non c’è nulla di più sensazionale che assistere ad una conversazione tra un gruppo di sfigati. Bah, è una cosa meravigliosamente divertente. Al punto che ti chiedi: perché non sono sfigato come loro? Vorrei fortemente esserlo. Gli sfigati non hanno idee proprie, perché basterebbe vedere quello che hanno fatto nella loro vita per capire chi sono. Quelli che di loro riescono a sopravvivere lo devono solitamente a qualche proprietà o beneficio che gli è stato lasciato o ereditato dai genitori. Qualcuno non proprio lecitamente, ma si sa, i soldi fanno spesso dimenticare la loro provenienza. Qualcuno esalta l’eredità di un trullo ricevuto dal padre che benedice per questo, in quanto proprio quell’eredità gli permette di vivere. Poi magari casualmente scopri che a quella benedizione non segue nemmeno un garofano messo casualmente nel portafiori di quel padre al cimitero, nel quale è germogliata la ragnatela. Ma lo sfigato per eccellenza è quello che sembra sapere tutto. Al di là dell’esaltazione dei propri interessi, non lo ascolti mai dire una sola parola positiva per qualcosa o qualcuno. Per un po’ di tempo ho pensato che quando si sbagliava o non si raggiungeva un obiettivo, per forza dovevi essere uno sfigato. Poi, leggendo la storia di vita di gente diventata importante, famosa, magari ricca, c’erano sempre cadute, sbagli, fallimenti e ripartenze. Potrei citarne tante. Un esempio viene dagli americani dove il fallimento, rispetto alla nostra concezione, è considerato positivo. Henry Ford che di fallimenti ne aveva fatti diversi, prima di diventare miliardario diceva: Ogni fallimento è semplicemente un’opportunità per diventare più intelligenti. Come dicevo, in America quando la tua impresa non va, l’augurio che ti danno è: fallisci velocemente. Perché solo così potrai immediatamente ricominciare. Il fallimento vale non solo negli affari, ma anche nelle relazioni. Come puoi iniziare una relazione felice con un altro compagno o campagna se non chiudi quella precedente? Prima lo fai e prima inizi. Tornando agli sfigati, mi sono accorto che questi non falliscono mai, perché non iniziano mai nulla. Per sbagliare bisogna fare, chi non fa non sbaglia. Gli sfigati, almeno questo, non raggiungono mai posizioni di successo. Rimangono sempre nel limbo. Proprio da questo osservatorio riescono a emettere sentenze. Se riflettete un po’, da oggi la vostra visione sugli sfigati non sarà più la stessa. Ed anche coloro cha fanno e disfanno per rifare che si consideravano tali avranno l’illuminazione che non lo sono veramente. Perché prima o poi le cose cambieranno. Mentre, gli sfigati veri, rimarranno sempre tali. Purtroppo li trovi dappertutto: in politica, in tv, anche nelle sacrestie, visto che Don Abbondio era uno di questi. Non ho mai trovato un imprenditore sfigato nella mia vita di pubblicitario, ovvero lo erano solo quelli che ‘rinunciavano’. Io nella mia vita ne ho incontrati tanti, visto il mio avoro. Presunti colleghi attenti piuttosto a cosa facevo che non concentrati a perseguire i loro obiettivi. Sfigati che continuano a criticare eventi da me organizzati che hanno portato tantissima gente con conseguente benessere alle persone ed alle loro famiglie, tanto da essere diventato quasi un fenomeno da baraccone per altre amministrazioni e città che vogliono sapere come si fa. Ma, imparate a ignorarli. Questo per loro è come l’aglio o il crocifisso per i vampiri.
Infine ricordate che la fortuna e la sfortuna non esistono. Ciascuno di noi è responsabile del suo destino. Guardate avanti e fate, lasciando alle spalle gli sfigati che troverete sulla vostra strada. Loro saranno sempre lì, non faranno mai un passo in avanti. E, in questo preciso momento leggete la frase che segue e fatela vostra: che culo che ho avuto a non essere nato sfigato.