Dopo l’operazione “Neve tarantina”, abbiamo cercato di fare luce sulle modalità di approvvigionamento di cocaina ed eroina nella nostra città
La vasta operazione “Neve tarantina” condotta nella notte congiuntamente dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza di Taranto potrebbe interessare anche Martina Franca, almeno dal punto di vista finale, nella filiera del consumo e non in quella della produzione. Le Forze dell’Ordine martinesi, infatti, ci hanno spiegato che storicamente, l’approvvigionamento di droga della nostra città fa riferimento principalmente a Taranto, in seconda battuta a Bari e, sporadicamente, al territorio fasanese.
I militari della Guardia di Finanza di Taranto ci hanno spiegato, nel dettaglio, i motivi per i quali il territorio tarantino è quello privilegiato dai consumatori di cocaina ed eroina. L’operazione condotta nella notte a Taranto riguarda specificatamente il capoluogo ed i quartieri più “difficili”, con un centro molto attivo a Talsano, ma nella città dell’Ilva vanno a rifornirsi anche dall’intera provincia, dal barese, dal materano e dal brindisino. Si sceglie Taranto, anche per quanto riguarda il consumo martinese, per un semplice motivo: se nelle altre realtà criminali (pensiamo al barese e al brindisino) le organizzazioni che si occupano dello spaccio di droga sono configurate in una macroarea che gestisce il tutto, a Taranto ci sono diverse realtà, di piccola e media grandezza, che in qualche modo si dividono il territorio e praticano prezzi più “concorrenziali” e quindi più appetibili per i consumatori.
Ecco perché l’operazione “Neve tarantina”, pur riguardando lo spaccio di droga nel capoluogo provinciale, potrebbe avere ripercussioni nella nostra città, con i consumatori martinesi che solitamente si riforniscono da Taranto per i prezzi più abbordabili della droga rispetto agli altri territori della regione.
(in foto un’immagine di repertorio)