Il bianco Caramia IGP Valle d’Itria della vendemmia 2012, ottenuto da vitigni Minutolo, con Verdeca e bianco d’Alessano, è stato premiato con il terzo posto al Vinitaly tra i vini prodotti dalle scuole: a ricevere il premio la delegazione partita dall’istituto agrario Basile Caramia di Locorotondo, capitanata dal dirigente scolastico Marcello Ruggieri. Un momento emozionante, che ha visto il vino locorotondese ricevere il premio parte del ministro Catania in persona, dal governatore della regione Veneto, Zaia,e dal sindaco di Verona, Tosi. Il premio è stato assegnato da un grande esperto, il presidente della commissione valutazione vini, che è il direttore generale di assoenology Giuseppe Martelli.
Presente all’interno dello stand creato dal Ministero delle Politiche Agricole, il bianco locorotondese è il primo vino del sud, in quanto il primo premio è andato a un vino di San Michele all’Adige e il secondo a uno di Piacenza. È un risultato certamente positivo per l’istituto, uno degli undici istituti agrari con articolazione viticoltura e enologia presenti in Italia, tra le punte di diamante dell’istruzione a livello regionale.
«Questo risultato è splendido» ha commentato il dirigente scolastico Marcello Ruggieri «ed è il frutto dell’impegno e della professionalità dei docenti e dell’entusiasmo e delle grandi capacità dei ragazzi, oltre a essere un risultato della nostra cantina e dei nostri vitigni». L’esperienza dei ragazzi è infatti ritenuta fondamentale per l’ottenimento di questo risultato, possibile anche grazie al fatto che l’istituto Basile-Caramia ha delle strutture che consentono loro di seguire il processo di viticoltura dalla nascita all’imbottigliamento. I giovani studenti seguono e curano le piante e i vari vitigni in modo attento, controllandone lo sviluppo anche grazie ai laboratori di microbiologia; sono loro a effettuale le operazioni di vendemmia, di controllo della fermentazione, di imbottigliamento.
«Una preparazione encomiabile, che fa dei ragazzi che escono dal Basile Caramia dei bravissimi tecnici» commenta con soddisfazione il dirigente «la presenza di una cantina all’interno dell’istituto è in questo caso un elemento di fondamentale importanza, perché a differenza di altri istituti agrari, in cui alcune fasi sono svolte da aziende terze, noi riusciamo a far fare esperienze dirette di tutti i processi di trasformazione dall’uva al vino imbottigliato».
Il Basile-Caramia, uno dei pochi istituti a non essere accorpato ad altri in questo momento di riforma scolastica, è anche un fautore della difesa della qualità: in questo momento infatti, dato un crescente interesse all’enologia, c’è la tentazione da parte delle regioni di approvare e finanziare istituti e corsi di studio che però spesso non hanno cantine o terreni, rendendo quindi la formazione più teorica che pratica e sminuendo la qualità.
Una simpatica novità che non ha mancato di interessare i degustatori del vinitaly è la presenza, nello stand dedicato dal bianco locorotondese premiato, di assaggi con accompagnamento di prodotti tipici – friselle, taralli, etc – tutti realizzati dall’istituto, accompagnati persino dall’ottimo olio che producono gli stessi ragazzi: a dimostrazione che la qualità dei prodotti del Basile-Caramia non risiede solo nel vino ma è una caratteristica dell’intero istituto.
Daniele Milazzo