Si parla di uno dei luoghi più antichi di Martina Franca: il convento di Santa Maria delle Grazie. Un luogo che rievoca, nel cuore di molti martinesi, allorchè più di cinquant’anni fa vi erano delle abitazioni, ricordi personali molto “sentiti”. C’è chi addirittura vi è nato, in quelle abitazioni ora ridotte ad un rudere vero e proprio. Ma occorre specificare: l’ingresso, stando alle parole di Don Dino Lepraro, parroco della Chiesa di Sant’Antonio, è stato usucapito, così come il passaggio che porta alla Congrega dell’Immacolata ivi presente e situata sulla destra dell’ingresso. Fa sapere Don Dino che “i pavimenti dei passaggi usucapiti sono stati restaurati da noi”.
Insieme alla parte cosiddetta usucapita, che porta all’ingresso in sagrestia, nonché alla parte sinistra del Chiostro di proprietà della Curia e ai locali al piano superiore, sui muri della parte sinistra vi sono degli affreschi risalenti al ‘700 scoperti per caso. “Sono stati i nostri ragazzi, ticchettando il muro, ad accorgersi che dietro ad innumerevoli strati di calce vi erano dei dipinti” – dice Don Dino. Gli affreschi pertanto sono stati restaurati. Si scorge un “giardino dei Santi”, e molte altre figure religiose. Insomma un patrimonio culturale inestimabile.
La parte destra del Chiostro è una proprietà privata. Quella maggiormente ridotta male. Don Dino sembra dispiaciuto nel descrivere, e soprattutto nell’osservare questo stato di incuria di uno dei luoghi storici più celebri del nostro paese.
Fa sapere il parroco che il campanile della Chiesa verrà presto restaurato grazie all’approvazione di un progetto da parte della Sovrintendenza ai Beni Culturali; il progetto è stato messo a punto dall’Arch. Fragnelli. E tutto verrà reso noto nei prossimi giorni, ci dice il parroco.
In passato le istituzioni politiche si erano comunque interessate al sito. Il consigliere comunale Aldo Leggieri (PD) aveva pensato di collocare nel Chiostro (ovviamente dopo opportune valutazioni legali e burocratiche) la “Casa della Cultura”. Ma sarebbe possibile un esproprio della “parte privata” solo nel caso si verificasse una situazione di emergenza tale (un potenziale crollo e quindi un rischio per l’incolumità pubblica) da richiedere l’intervento istituzionale.
Nella foto si scorge il campanile che verrà restaurato. E’ il campanile più antico di Martina Franca, risalente al ‘400 circa.