Oggi il 93esimo anniversario della nascita del partito. Appuntamento alle ore 18 nella sezione cittadina, nel centro storico
Sono passati novantatrè anni da quel 21 gennaio del 1921, giorno in cui a Livorno si svolse il XVII Congresso del Partito Socialista Italiano, che portò alla nascita del Partito Comunista d’Italia. Un partito andato avanti fino al 3 febbraio del 1991, quando Occhetto, nel corso del XX Congresso del PCI, sancì la fine del percorso comunista e la nascita del PDS (Partito Democratico della Sinistra). Ma lo “spettro” del comunismo, per alcuni, non è affatto deceduto, visto che c’è chi lo ha agitato in campagna elettorale e chi continua a celebrarlo anche nel 2014, come testimonia la nota stampa di seguito, diffusa da Franco Massafra, Segretario del Partito dei Comunisti Italiani di Martina Franca:
Il 2014 ricorrerà l’anniversario della nascita del Partito Comunista d’Italia, avvenuta novantatrè anni fa a Livorno. I Comunisti di Martina Franca si ritroveranno alle ore 18 nella propria sezione, sita in via La Favorita 20 (nel centro storico), per rilanciare la spinta propulsiva e rivoluzionaria verso una società più giusta e migliore. L’incontro sarà l’occasione per discutere, proporre, dialogare e organizzare l’attività politica nella nostra città, alla luce degli importanti incontri politici nazionali che in questi giorni si sono susseguiti e che i mezzi di informazione non hanno divulgato.
Sabato 18 gennaio 2014 si è tenuto un incontro a Roma dal titolo “Lavori in corso a Sinistra – unire e rinnovare la sinistra, unire i comunisti, dare rappresentanza al mondo del lavoro” dove hanno partecipato rappresentanti di Comunisti Italiani, Rifondazione Comunista, Azione Civile, Cgil, Fiom, Partito del Lavoro, Sinistra Ecologia e Libertà e ALBA (Alleanza per il Lavoro, i Beni Comuni e l’Ambiente). Tale incontro rappresenta un primo passo verso un cammino comune per la creazione di un fronte di sinistra che sappia opporsi alla prepotenza delle politiche liberiste delle larghe intese e al modello di sistema economico-capitalista che costringe le masse popolari a una vita di stenti e privazioni e ruba il futuro ai giovani.
Domenica 19 gennaio 2014, sempre a Roma, si è tenuto un attivo dei quadri del PdCI, aperto agli esponenti di tutta la sinistra, all’interno del quale è stato fatto un primo bilancio su scala nazionale dell’attività svolta dal PdCI, dal Congresso di Chianciano ad oggi. In tale occasione sono state messe in evidenza le esperienze ed iniziative realizzate sul versante del lavoro, della pace, contro l’imperialismo e in difesa della Costituzione e per il mantenimento dello stato sociale (sanità, scuola pubblica e beni statali inalienabili come l’acqua).
A tal proposito, si riporta la nota del Segretario Nazionale del Partito dei Comunisti Italiani Cesare Procaccini: “La sintesi di queste iniziative costituirà un pezzo importante di un programma generale del Pdci che proprio da oggi, con questa iniziativa, inizierà la campagna tesseramento al Partito e alla Fgci (sezione giovanile) per il 2014. L’attivo nazionale dei nostri dirigenti è stata l’occasione di un confronto con le altre formazioni e movimenti della sinistra, per cominciare a delineare una piattaforma unitaria per recuperare il vuoto di sinistra nella rappresentanza del mondo del lavoro, contro le politiche del governo e dell’Unione europea di attacco ai diritti materiali delle masse popolari con milioni di disoccupati in maggioranza donne e giovani.
Per l’Italia e per l’Europa (a maggio ci saranno le elezioni europee) serve un programma alternativo che rimetta al centro il tema del lavoro e del salario medio europeo uguale per tutti gli stati, non si tratta né di uscire dall’euro né dall’Ue, ma di creare un fronte di sinistra del lavoro per una politica alternativa nazionale ed europea. Il “fronte di sinistra del lavoro” è tanto più necessario oggi dopo il “nuovo” corso del Pd. Serve l’unità nella diversità.[…] E’ ovvio che non si può rifare il Pci, ma studiare quella storia e quella pratica politica costituisce ancora oggi uno strumento di formidabile attualità nell’iniziativa di chi, come noi, lotta per una società socialista.”
Risulta evidente come sussistano ancora le motivazioni ideali che spingono i Comunisti ad operare nella società moderna e che, in continuità con la gloriosa esperienza del PCI, devono riunire e organizzare tutti coloro che “non son disposti a chinare la testa”.