Un ricevitore, Antonio Papapietro, sabato pomeriggio ha mandato comunicati stampa di questo genere: nella mia ricevitoria a Martina Franca si sono vinti milioni di euro. Esattamente, diecimila euro al mese per venti anni, e cinquecentomila euro subito.
Lo ha fatto perché aveva ricevuto una comunicazione dalla Sisal, titolare del concorso “Win for life cassaforte”. Comunicazione che riportiamo nell’immagine a fianco.
Dopodiché, altri ricevitori martinesi hanno avuto una comunicazione dalla Sisal. Comunicazione in questo senso: la vincita di cui parlava Papapietro non è stata realizzata nella sua ricevitoria Ester, a Martina Franca, ma a Civitacastellana, in provincia di Viterbo. Anche in questo caso c’è un documento della Sisal, ribadiamo.
Papapietro si è sentito attribuire una falsificazione. Si è sentito attribuire un raggiro. Cos’è accaduto realmente? “Per fortuna, quando mi è arrivata la comunicazione della Sisal sulla vincita realizzata nella mia ricevitoria, c’erano diverse persone”. E la chiude qui, ma è davvero arrabbiatissimo, per ciò che adesso rischia di passare in città, ovvero che Papapietro è un truffatore e oltretutto, con aggravio di inserimento di straforo, in tutta la vicenda, dei bimbi cardiopatici (perché il ricevitore aveva espresso l’auspicio che chiunque avesse vinto, facesse un atto di generosità per i bambini ammalati).
Stamattina un altro ricevitore di Martina Franca ha detto che non è da escludere che Papapietro abbia ricevuto una comunicazione errata.
Ecco, la differenza fra il falso e il non vero. Sta nella buona fede. Il meccanismo della verità putativa dei fatti, quella secondo cui sei sicurissimo che le cose siano andate così, perché hai le fonti certissime, e invece è andata diversamente. La verità putativa dei fatti è talmente importante che fa assolvere i giornalisti nei casi di diffamazione.
A Papapietro va concessa la verità putativa dei fatti. La buona fede. Lui non ha falsificato (poi se la vedrà con chi lo dovesse avere diffamato, in tal senso). Ha ricevuto una comunicazione errata.
Piuttosto sarà la Sisal a dover chiarire cosa è accaduto realmente.