Riceviamo e pubblichiamo:
Festival della Valle d’Itria. L’evento tanto atteso a Martina , giunto al suo quarantesimo anno di vita, non è oggi conosciuto solo dai martinesi o dagli appassionati di opere liriche, ma oggi è conosciuto anche dai beneficiari dello Sprar di Martina Franca. E questo grazie e soprattutto alla volontà e spontanea disponibilità del direttore artistico Alberto Triola. L’invito è arrivato per caso. Dopo aver partecipato ad un’iniziativa comunale, la visita a Martina dell’on. Cecile Kyenge, un’intera famiglia del Ciad, 6 componenti – dal più piccolo che ha 3 anni fino a suo fratello tredicenne insieme alla sua mamma, e così pure alcuni rifugiati politici, tutti ospiti dello Sprar, hanno potuto seguire le prime prove della “Donna Serpente”. In quel momento era anche presente il direttore artistico Triola, che incuriosito ha domandato informazioni sullo Sprar. Notando, osservando con quanto interesse e curiosità gli ospiti dello Sprar- soprattutto i più piccoli – stessero seguendo le prove dell’opera, ha invitato – tramite gli operatori – i beneficiari a seguire le prove generali del Festival. Ed è così che alcuni di loro hanno potuto essere spettatori della prova generale della “Donna Serpente” che tanto successo di pubblico e critica ha riscosso.
E’ stata un’intensa esperienza che è stata concessa spontaneamente da un direttore artistico che ha aperto le porte del festival, permettendo di conoscere anche ai richiedenti e rifugiati una realtà che non è così comune in Sprar. Curiosi ed entusiasti sono stati gli spettatori Sprar a questa “nuova” attività, che si è rivelata anche occasione di conoscenza di una realtà con cui entreranno sempre più in confidenza grazie ad un laboratorio attivato la scorsa settimana dall’attore argentino German Basta insieme alla psicologa dott.ssa Mimosa Rizzoni.