Ogni anno il mondo della musica internazionale attende con trepidazione, in questo periodo, l’annuncio sul canale radiofonico inglese BBC3 dei finalisti dell’International Opera Award: una grande sorpresa e molta gioia ha quindi accolto la notizia della presenza del Festival della Valle d’Itria fra i 6 finalisti nella categoria “Festival”.I “contendenti” insieme al festival martinese sono: Garsington Opera (festival inglese, a poca distanza da Londra, attivo dal 1989), Janáček Brno Festival (l’omaggio della città ceca, al compositore nazionale), Opera Holland Park (recente iniziativa estiva in un parco londinese che ha al centro del progetto ispiratore l’inclusione e la social responsibility), Prototype Festival (a New York, a gennaio dedicato alla nuova musica e a progetti multidisciplinari), Ruhrtriennale (fondato in Germania nel 2002, in una zona post industriale, presenta circa 30 produzioni l’anno fra musica, arte, pop a jazz, con cicli triennali dedicati a temi e direttori differenti).La presenza del Festival di Martina Franca nel gruppo dei finalisti risalta ancora di più se si considera il ristretto numero di quelli di bandiera italiana: il Coro del Teatro alla Scala, il direttore Michele Mariotti, lo scenografo Paolo Fantin, i cantanti Anna Caterina Antonacci, Daniela Barcellona, Rosa Feola, Alex Esposito, la prima assoluta di Fin de partie di di Kurtág al Teatro alla Scala. Il premio, fondato nel 2012 dal filantropo Harry Hyman, prevede 18 categorie; il verdetto è affidato a una giuria composta da operatori culturali e giornalisti di tutto il mondo. I premi saranno annunciati e consegnati il prossimo 29 aprile durante un Gala al London’s Sadler’s Wells che verrà anche trasmesso su BBC Radio 3. Soddisfazione e gioia del Presidente Franco Punzi, del direttore artistico Alberto Triola, del direttore musicale Fabio Luisi e dell’intero staff per questo nuovo traguardo che «evidenzia un cammino sempre in crescita che ben promette sui progetti futuri e sulla 45a edizione della prossima estate, impostata tematicamente sui tesori della Scuola napoletana e dedicata al centesimo anniversario di Paolo Grassi».

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