L’arcivescovo di Taranto, mons. Filippo Santoro, nella sua omelia della messa all’Ilva stamani, ha citato papa Francesco (“non perdiamo la speranza”) e dice “che dono ci ha fatto il Signore con papa Francesco”. L’arcivescovo tarantino, nella cerimonia per il precetto pasquale al siderurgico tarantino, ha affermato che la situazione di Taranto e del Paese “è una babele”, in cui per le ambizioni personali si rischia di perdere tutto. Ha citato, l’arcivescovo, i nomi di Marsella, Zaccaria, Moccia, le vittime più recenti del lavoro, e ha rivolto un saluto (con un applauso e un minuto di raccoglimento) per tutte le vittime del lavoro. Un parallelismo con la Passione e Morte, del periodo pasquale. Monsignor Santoro ha ribadito la necessità di contemperare le questioni del lavoro e dell’ambiente, della tutela di tutti, da ogni punto di vista.
Un appello ai responsabili: facciano il possibile e l’impossibile, per ridare prestigio e onore all’impresa, al territorio.