L’arcivescovo di Taranto Filippo Santoro, attraverso una nota stampa diffusa da don Emauele Ferro, direttore del settimanale cattolico “Il Nuovo Dialogo”, precisa che sarà presente al convegno “Un’altra Taranto è possibile” del 5 aprile, mentre non prenderà parte alla marcia del giorno successivo.
La posizione della curia tarantina resta orientata alla tutela della salute dei cittadini e alla salvaguardia dell’ambiente, nel rispetto del diritto al lavoro.
Di seguito la nota con le motivazioni e le dichiarazioni dell’arcivescovo.
L’arcivescovo di Taranto monsignor Filippo Santoro ha accettato di buon grado l’invito a trarre le conclusioni del convegno “Un’altra Taranto è possibile”, previsto il 5 aprile 2014. L’arcivescovo in questi anni di ministero si è reso sempre disponibile a qualsiasi invito teso al confronto e al dialogo. Egli stesso fin dagli inizi ha auspicato ed è stato protagonista di dialogo teso al bene della città di Taranto.
Tuttavia ci rincresce precisare che l’organizzazione abbia data per certa la presenza di monsignor Santoro al corteo del 6 aprile, prima ancora che lo stesso Santoro sciogliesse il riserbo in merito alla pertinenza della sua partecipazione. Il luogo adeguato per manifestare la sua posizione è il Convegno e lì il vescovo ci sarà, esponendo le ragioni della sua presenza, mentre non parteciperà al corteo del 6 aprile. Ciò non toglie che le parrocchie, su invito possano liberamente partecipare.
Mons. Santoro ha sempre sollecitato la presenza delle autorità del governo centrale e lo farà anche per i prossimi giorni perché la drammatica situazione del nostro territorio possa cambiare. Cogliamo l’occasione per riportare alcuni punti essenziali dell’azione pastorale di monsignor Santoro, della sua difesa del diritto alla salute, della salvaguardia dell’ambiente e del diritto al lavoro.
Ispirato dalla Dottrina Sociale della Chiesa l’arcivescovo ha più volte chiesto interventi precisi immediati per dare risposte alla popolazione, cominciando dalla copertura dei parchi minerali. Ha chiesto anche di intervenire nel campo dell’innovazione tecnologica per trasformare il processo produttivo tramite l’adozione delle migliori tecnologie esistenti che consentirebbero di eliminare le cokerie e l’agglomerato. E quindi di tutelare la salute dei lavoratori mettendo in campo tutte le risorse necessarie.
Vi ricordo che il pensiero della Curia di Taranto è chiaramente espresso negli atti del convegno del 7 novembre scorso. Tali atti sono stati pubblicati dalla Scorpione Editrice.
Secondo me il vescovo, per una questione di coerenza, non dovrebbe partecipare neanche al convegno, in quanto il convegno e la marcia sono entrambi organizzati dagli stessi gruppi promotori e quindi hanno le stesse finalità. Sicuramente la partecipazione di un vescovo ad una marcia ambientalista darebbe un’ulteriore importanza all’evento, perchè non si è mai visto un vescovo di Taranto partecipare ad una manifestazione con le associazioni ambientaliste. Ma l’evento sarà comunque importante perchè avrà il sostegno di associazioni di altre province e di altre regioni. Per cui…il vescovo ha deciso di non venire alla marcia? E allora che non venga neanche al convegno! Perchè è fin troppo chiara la sua posizione riguardo all’ILVA! Non ha alcun bisogno di venircela a raccontare!