Far ripartire lo sviluppo è l’obiettivo primario di Confindustria Taranto, che lo ritiene indispensabile, all’indomani della nomina del commissario straordinario per l’Ilva, Enrico Bondi manager di comprovata esperienza.
Riceviamo e pubblichiamo un comunicato stampa della Confindustria Taranto inerente il decreto salva-Ilva:
La Confindustria ritiene che ottimizzare le opportunità rivenienti dal decreto per rimettere in moto il processo di risanamento, la produzione e ripresa delle attività interne ed esterne alla fabbrica sia un esigenza primaria al momento er non fermare la grande macchina industriale che è stata ed è l’Ilva. Lo sviluppo deve ripartire. Ogni considerazione rispetto ai contenuti del decreto-lampo varato dal Governo rischia solo di essere, a parere di questa Confindustria, un esercizio retorico senza costrutto.
Ma il commissariamento, a sua volta, va nella direzione della continuazione dell’attività produttiva nel rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale, che è poi il rapporto di (sana) convivenza fra causa ed effetto che oramai da tempo si cerca di raggiungere faticosamente. Vi sono le possibilità per ripartire con un attività siderurgica unitamente alla salvaguardia del lavoro che fino a ieri sembrava impossibile. Le perplessità, tuttavia, non mancano, e riguardano in primo luogo le risorse, sia per garantire il prosieguo dell’attività dello stabilimento, sia, e per molti versi ancor di più, i processi di risanamento, che devono andare di pari passo con le fasi di applicazione dell’Aia. La nuova gestione commissariale dovrà, in altre parole, riuscire a far luce in tempi brevissimi sulla disponibilità certa di fondi e sulla loro immediata spendibilità, allo scopo preciso di rendere questo ennesimo (e si presume finale) provvedimento legislativo, per il tramite dello stesso commissario, nelle condizioni di piena operatività.
Il problema delle risorse investe peraltro la considerevole partita delle bonifiche, su cui la Regione Puglia ha denunciato il rischio di stasi riveniente dagli effetti del patto di stabilità. Un fronte importantissimo che occorre portare all’attenzione del governo in quanto condizione imprescindibile per una corretta azione di risanamento del territorio. Un’altra precisa istanza di Confindustria, riguarda il coinvolgimento – in questa fase di ripresa che si auspica immediata – di tutto il sistema che ruota attorno al centro siderurgico, e parliamo dell’indotto, visibile e non, che vive da lungo tempo momenti drammatici di stasi dovuta all’azzeramento degli ordinativi ed in molti casi all’atteggiamento di vigile cautela, laddove non di chiusura totale, del sistema creditizio.
Torniamo pertanto ancora una volta ad esprimerci sulla necessità di riposizionare il sistema imprenditoriale jonico fra le priorità per uno sviluppo sostenibile del territorio. Un cambio di passo necessario in assenza del quale l’economia non riparte e l’auspicata ripresa diventa un’utopia. Su questo tema Confindustria tornerà a breve a coinvolgere il governo nazionale ed i governi locali affinchè le imprese joniche spendano il loro know how faticosamente acquisito in anni di esperienza su questo territorio, affinchè lo stesso ne tragga beneficio e, viceversa, dal territorio possano ricevere sempre nuovi vantaggi e opportunità.