Si riceve e si pubblica il comunicato stampa circa la scadenza dell’Imu agricola prevista per il 26 gennaio con una nota dell’Assessore al Bilancio Giuseppe Cervellera.
Il Tar Lazio, in seduta di Camera di Consiglio, non si è espresso sulla sospensiva concessa dal suo Presidente sul decreto istitutivo dell’Imu sui terreni agricoli, pertanto i contribuenti martinesi, e quelli di tutti gli altri Comuni d’Italia, dovrebbero versare il tributo entro il 26 gennaio 2015. Il Comune non potrà prorogare tali termini dal momento che si tratta di una tassa governativa.
In realtà, così come suggerito dall’Anci Puglia, è ragionevole attendere la data del 4 febbraio, in cui si discuterà l’altra sospensiva disposta dallo stesso Tar del Lazio, per un altro ricorso.
Rimangono, dunque, in vigore i parametri del decreto istitutivo legati all’altitudine. Per Martina Franca l’esenzione dal pagamento è prevista solo per i coltivatori diretti e per gli imprenditori agricoli professionali con il requisito della previdenza, mentre tutti gli altri proprietari sono tenuti al pagamento con applicazione dell’aliquota standard pari al 7,6 per mille.
Inoltre, è giustificato sostenere, così come riportato dal Sole 24 ore di oggi, che si potranno invocare le «obiettive condizioni di incertezza» che lo Statuto del contribuente (articolo 10, comma 2 della legge 212/2000) indica come motivo per sospendere le sanzioni: in sostanza, non dovrebbero essere applicate more ai pagamenti posteriori alla scadenza.
A tal proposito, l’assessore al Bilancio Giuseppe Cervellera dichiara: “Lo stato continua a scaricare sugli Enti Locali la sua incapacità a reperire risorse necessarie per coprire i suoi desiderata. Tutto ciò si traduce in meno servizi e più tasse per i cittadini, con i Comuni che non hanno alcuna possibilità di incidere per evitare tutto ciò. Esempio lampante è proprio l’Imu agricola per la quale dalla mattina alla sera il Governo ha prelevato dalle casse comunali, quindi da quelle dei cittadini, ben 500 mila euro che ci ha imposto di recuperare con la tassa sui terreni. Tale modo convulso di legiferare in materia di entrate tributarie sta moltiplicando le difficoltà di cassa per i comuni e sta alimentando una pericolosa tensione sociale a cui deve esser prestata la massima attenzione da parte di tutti.”