Una scuola materna raccoglie i sorrisi dei bambini, i loro pianti e i loro giochi; una scuola materna è il luogo della prima formazione; è il contenitore dei ricordi d’infanzia. Quando un asilo chiude i battenti non è mai cosa bella, perché si chiude un luogo di memoria e di ingenua dolcezza. Questo è accaduto alla scuola materna comunale “Uva Piena”, sita in contrada Carpari a Martina Franca, rimasta chiusa per alcuni anni dopo un’esperienza cinquantennale di sede educativa. Ma la chiusura, questa volta, ha portato ad un epilogo positivo: la riqualificazione dello spazio pubblico, trasformato in un plesso agibile per tutti i 60 bambini che frequentano il catechismo nella chiesa di “Cristo Spirante e Santa Irene” a Carpari. Nei luoghi, rimessi a nuovo dal team dei catechisti e dai giovani della contrada, si ospiteranno attività religiose, laiche e ludiche.
Sabato, 9 novembre 2013, si è tenuta l’inaugurazione dell’ ex scuola materna alla presenza del parroco Don Michele Castellana, che da sempre si prodiga per l’unione e il bene della contrada. E’ spettato ai catechisti il compito di scoprire la targa d’ingresso della nuova Sala Parrocchiale, che testimonia quanto operato in comunione con la Parrocchia Carmine di Martina Franca, la quale ha dato in dono alla nuova sede una statuetta della Madonna del Monte Carmelo.
Alla manifestazione hanno preso parte il sindaco Franco Ancona, il consigliere regionale Donato Pentassuglia, l’assessore ai Lavori Pubblici, Gianfranco Palmisano, l’assessore al Patrimonio, Pasquale Lasorsa e il segretario del PD, Angelo Ancona.
Una presenza consistente di pubblico ha dimostrato come la sede sia apprezzata non solo dalla gente del posto e dai bambini, ma anche dai tanti curiosi venuti da fuori.
Il parroco Don Michele si è voluto complimentare con gli amministratori, che hanno saputo cogliere con efficienza e tempismo l’appello di riutilizzare l’ex plesso scolastico: “Ringrazio il Sindaco, perché ha reso possibile la fruibilità di questi locali. La macchina amministrativa si è messa in moto fin da subito, affinché il luogo in questione restasse un punto di formazione per i giovani del posto”.
A tal proposito Franco Ancona, durante il suo intervento, ha dichiarato: “Quando è arrivata la richiesta di rivalutare questo contenitore sociale abbiamo pensato di rendere la proposta concreta. Le sedi vanno vissute, in primis dai ragazzi e un luogo di confronto, di idee e operatività, come questo, risulta essere più che positivo.
Vedo tanti bambini – ha continuato il Primo cittadino – e questo mi rende felice perché vuol dire che fanno viva la comunità, sono il futuro su cui dobbiamo lavorare. In campagna elettorale avevamo promesso di rivalutare i territori rurali, tuttora stiamo continuando in questa direzione. Lo dimostra anche il fatto che Martina Franca ospiterà la conferenza Meridionale della Gestione dell’ Expo 2015, questo fa sì che l’area rurale resti in una dimensione sempre più alta”.
La riconversione di uno spazio pubblico è dato soprattutto dall’unione solidale della comunità, che non è stata in silenzio a guardare l’ulteriore abbandono di un edificio. A tal fine il sindaco ha concluso: “Raccomando l’aggregazione, la condivisione, il confronto e soprattutto, voi giovani, fatevi sentinelle del territorio”.
Parole di soddisfazione giungono anche dai catechisti, in particolare una loro referente, Marisa Rodio, ha affermato: “Siamo soddisfatti di quello che abbiamo svolto, i nostri bambini ora potranno svolgere il catechismo in una sede confortevole e sicura. Infatti fino alla scorsa settimana le attività di catechesi venivano svolte presso la struttura Acli, ma i locali nell’ultimo periodo sono stati dichiarati inagibili e richiedevano un sostanziale lavoro di ristrutturazione. Don Michele ha prontamente fatto richiesta all’Amministrazione di usufruire dell’ex scuola materna, dopo il consenso ci siamo mossi insieme per rendere la struttura accogliente. A tal proposito ci tengo a ringraziare le mamme dei nostri bambini, che hanno voluto contribuire volontariamente all’allestimento. Chi, come me, ha trascorso in questa scuola gli anni più belli, ritornarci è come rivivere quei momenti. Per questo – conclude Marisa – ci auguriamo che questa nuova apertura sia di buon auspicio per l’intera comunità. In particolare sono felice di costatare che il gruppo si rende, in queste occasioni, sempre più affiatato”.
L’azione svolta si potrebbe definire un passo ulteriore dell’Amministrazione, che ha voluto dar voce ai cittadini. La contrada Carpari si è fatta sentire, soprattutto in un momento in cui sta perdendo la sua centralità in termini di formazione scolastica con la chiusura delle scuole elementari e medie. Ma se è vero che dopo una caduta c’è sempre una risalita migliore, ci auguriamo che questo sia da esempio per tutte quelle contrade e quei quartieri di Martina Franca che hanno bisogno di essere semplicemente ascoltati, ora e sempre.
Aurelia Simeone
sono intervenuto,qualche giorno fa con un commento, su questa sede del comune,trasformata in luogo di svago per i bambini della contrada carpari.una iniziativa senz’altro lodevole dell’amministrazione,peccato pero’ che all’inaugurazione ci e’ stata una parata di politici in cerca oltre che di notorieta’ anche di qualche consenso.mi piacerebbe che il politico di turno,che in quella zona pesca in occassione di elezioni,mi smentisse con argomenti sufficientemente convingenti.mi domando perché altrettanto non si faccia per altre contrade dell’agro?sappiamo che il comune e’ proprietario di diversi locali sparsi per l’intero territorio,che un tempo erano scuole,oggi abbandonate o occupate da famiglie che sinceramente ne avranno bisogno ma dei quali,per quanto mi risulta non e’ stata data una regolamentazione.se in queste zone,non servite dall’attenzione dei politici locali,si facesse altrettanto,la gente ringrazierebbe senza rivolgersi a chicchessia per un servizio che dovrebbe essere distribuito equamente su tutto il territorio.oppure devo pensare che queste contrade non sono abitate sufficientemente da poterne pescare all’occorenza un beneficio elettorale?se e’ cosi ,non va bene,mi aspetto una risposta.
in tempi di crisi la chiesa si lecca i baffi. Quale migliore occasione per supplire ai compiti delle istituzioni nei servizi sociali? ma di questo non si deve fare una colpa al clero, che alla fine fa il suo lavoro, bensì alla collettività e principalmente alla pubblica amministrazione che per incapacità, miopia, tornaconto ellettoralistico o semplice ignoranza delega, delega, delega. Quali altre destinazioni poteva avere l’ex scuola dei Carpari? dove sono le 200 associazioni di Martina? nessuna aveva un suo progetto o ubi maior minor cessat?
Scusate ma non ho capito perché fare (o accennare) polemiche anche quando le cose vengono fatte bene.