I carabinieri di Locorotondo, secondo quanto riferito oggi dal Quotidiano, ipotizzano l’omicidio colposo plurimo a carico di un venticinquenne di Martina Franca, A. C. (il giornale riferisce le iniziali). Si tratta del guidatore dell’Alfa Romeo 147 andata a centrare in pieno la Renault Clio condotta da Santuzza Minischetti, domenica alle due circa del pomeriggio. Santuzza, cinquantenne insegnante di matematica al liceo “Tito Livio” di Martina Franca, e suo figlio ventenne Piero Scatigna sono morti, gli altri due familiari (il capofamiglia Giovanni, cinquantenne, e il figlio minore Sergio, di 17 anni) ricoverati in ospedale, rispettivamente a Bari e Brindisi, con prognosi pià grave per il padre già sottoposto a tre interventi chirurgici. Sergio potrebbe essere dimesso dal “Perrino” oggi o domani,

Per A. C. che fra l’altro non è neanche il titolare della macchina ma l’aveva in prestito, non c’è un provvedimento cautelare, un arresto, in quanto deve essere definita la situazione dell’alcool test. Da domenica in poi c’è stata una ridda di voci al riguardo e, ad una iniziale valutazione di positività al test alcolemico, ne era seguita una di negatività, che (sempre secondo il Quotidiano, l’altro ieri) era stata fornita dai carabinieri di Locorotondo. Adesso tornano i dubbi sugli esiti di tale test che, hanno opportunamente osservato in questi giorni i colleghi di martinanews.it, non vengono diffusi con chiarezza.

In caso di positività al test alcolemico, l’arresto di A. C. sarebbe praticamente immediato. Il ragazzo non è risultato positivo al test relativo alla droga.

Come si può notare, sono passati tre giorni dall’incidente e ancora le ricostruzioni sono ancora in itinere. Del resto la dinamica, con il conseguente accertamento delle responsabilità, è stata quanto mai complicata da stabilire, nell’inchiesta coordinata dal giudice barese Antonino Lupo e condotta dai carabinieri del nucleo operativo radiomobile di Monopoli con quelli della stazione di Locorotondo.

Completamente negativi a qualsiasi test sono risultati l’altro occupante dell’Alfa Romeo condotta dal martinese e i due occupanti dell’altra Alfa 147, due ragazzi della provincia di Varese (come avevamo detto domenica pomeriggio). Per tutti costoro, fra l’altro, le prognosi sono di pochi giorni e la degenza in ospedale è già un fatto del passato.

(foto: fonte vivilastrada.it)

2 pensiero su “Incidente Locorotondo: accusa, omicidio colposo plurimo”
  1. Assurdo. Vite bruciate dall’idiozia umana. Perché tutto questo? Non sono per la vendetta. Ma caro Direttore Ti prego di continuare ad insistere sulla ricerca della verità. È necessario individuare il responsabile e processarlo secondo legge….non dimenticarlo durante le varie fasi processuali… Grazie

    1. Grazie per il suo intervento. Il nostro dovere, prima ancora che il nostro diritto, è raccontare quello che accade e andare alla verità (putativa, ovvero quella che emerge dal massimo delle nostre conoscenze) dei fatti. Compreso il racconto di un processo. Dopodiché non siamo noi a processare nessuno. Né noi che scriviamo, né i nostri lettori. La ringrazio per la grande fiducia e per l’attestazione riguardante la ricerca della verità. Manteniamo tutti la calma e teniamo nei limiti l’indignazione, esprimiamo il dolore per le vittime: è la maniera migliore, anzi l’unica, per superare, tutti, questa tragedia che ha sconvolto un territorio. Noi faremo, con il racconto, la nostra parte. Noi e tutti i nostri colleghi che in questo periodo lavorano al racconto di questa vicenda. (agostino quero)

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