Stasera inizia il Ramadan, periodo fondamentale per i musulmani. Di seguito un comunicato di augurio diffuso dalla redazione di www.ildialogo.org:

Cari fratelli e sorelle,

 

in occasione dell’inizio del Ramadan 1434 vi porgiamo i nostri auguri più sinceri e fraterni e niente affatto rituali.

 

Il Ramadan è per il credente musulmano, impegnato sulla via di Allah (Dio), un momento di gioia da condividere con tutta la comunità dei propri fratelli nella fede.

Questa vostra gioia, che si manifesta in vari momenti di questo mese a voi sacro, ci auguriamo possa contagiare positivamente non solo la vita della vostra comunità, ma anche quella dei credenti di altre fedi, come abbiamo potuto sperimentare in questi dodici anni di rapporti fecondi tra le comunità cristiane e musulmane italiane, e come avviene in varie parti del mondo, dove cristiani e musulmani, convivono pacificamente da innumerevoli secoli. Auguriamo che anche quest’anno possano realizzarsi durante questo mese iniziative che aprano i vostri luoghi di culto ai credenti di altre religioni, continuando nell’esperienza estremamente positiva delle “Moschee aperte” di qualche anno fa. Se ci sforzassimo tutti di condividere con credenti di altre fedi i nostri momenti di gioia e di festa, tutta la società ne trarrebbe vantaggio.

 

Anche quest’anno continueremo, per la dodicesima volta, l’esperienza della giornata del dialogo cristiano-islamico iniziata nel 2001 che si terrà, come oramai avviene da molti anni, il prossimo 27 ottobre. Proseguendo lungo la via della scorsa edizione, quest’anno abbiamo posto all’attenzione delle comunità cristiane e musulmane il seguente tema: «Libertà religiosa, base della convivenza civile. – Un unico Dio, una sola umanità, diritti umani per tutti e tutte».

 

Tutte le religioni devono essere rispettate. Tutte le religioni devono poter esercitare liberamente il proprio culto. Lo scrive a chiare lettere la nostra Costituzione (articoli 3,8,19,20). Ma lo scrivono anche le scritture di riferimento delle nostre fedi o i documenti delle chiese.

 

Il Corano dice esplicitamente che “non può esservi costrizione nella religione” (Sura 2,256).

 

Stessa cosa scrive il documento Dignitatis Humanae, del Concilio Ecumenico Vaticano II: «Nessuno quindi può essere costretto ad abbracciare la fede contro la sua volontà. Infatti l’atto di fede è volontario per sua stessa natura»(n. 10).

 

Uno stimolo al rispetto e al reciproco incontro ci viene, per noi cristiani, anche dalla CHARTA OECUMENICA che al punto 11 ci invita a «curare le relazioni con l’Islam impegnandoci ad incontrare i musulmani con un atteggiamento di stima e ad operare insieme ad essi su temi di comune interesse».

 

Ed è con questo spirito che diciamo

 

Ramadan karim!

 

Con un fraterno saluto di shalom, salaam, pace

 

Il Comitato Organizzatore della Dodicesima Giornata ecumenica del dialogo cristiano-islamico del 27 ottobre 2013

(immagine: fonte thenews.com.pk)

 

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