Per Andrea Luprano, Nico D’Aversa e Giuseppe Montanaro (in questo ordine, da sinistra nella foto in basso), oggi o domani al massimo, interrogatori di garanzia in carcere a Taranto. La procedura è questa: il magistrato interroga gli indagati sottoposti alle misure cautelari e poi decide se confermare le misure oppure variarle.
La fissazione di tali interrogatori è, appunto, imminente. I legali di fiducia dei tre sono, rispettivamente, Donato Muschio Schiavone, Martino Bruno e Vito Cito (foto a destra: Martino Bruno).
Nei confronti dei tre martinesi ci sono accuse, a vario titolo e anche in concorso, per furti, rapine, un omicidio. Quello di cui è stata vittima Marianna Brigida, la notte fra il 6 e il 7 maggio scorso. Poi, sono contestati la rapina violenta della sera dell’11 maggio, in una casa in via Massafra a sei chilometri dal centro urbano martinese (un 75 enne è tuttora ricoverato in ospedale a Taranto, dopo essere stato preso anche a bastonate dai ladri); il furto di gasolio dai pullman scolastici parcheggiati nella zona all’aperto dello stadio Pergolo; un episodio dello scorso dicembre, quando uno di loro derubò una persona e si scordò le chiavi nell’abitazione della persona derubata.
Le indagini della polizia ma, in generale, delle forze dell’ordine coordinate fra loro (come ha evidenziato in una conferenza stampa, ieri, il dirigente del commissariato di pubblica sicurezza Cosimo Candita) non sono finite, per garantire sicurezza al territorio: bisogna ancora chiudere le questioni dei furti in zona Montetullio e al teatro Verdi, per esempio. Ma con gli arresti dell’altro ieri sera, operati mentre i tre (secondo l’accusa) stavano per andare a derubare, in casa sua alla periferia di Martina Franca, un altro anziano, si è data una risposta già importante.