“Nel corso del “Forum cittadino” tenuto il 5 ottobre scorso in piazza Maria Immacolata, ebbi modo di affermare che i problemi del Centro Storico vanno affrontati a partire dalle ‘persone’ che abitano la nostra città antica. L’approccio scelto da Don Franco Semeraro nell’articolo apparso sulla ‘Gazzetta del Mezzogiorno’ del 10 novembre è quindi completamente condivisibile. Il Centro Storico sta vivendo vecchi abbandoni ma anche un nuovo interessamento, come ha segnalato il recente intervento apparso sul Quotidiano firmato da Paolo Aquaro che ha sollecitato una maggiore attenzione alle trasformazioni edilizie in atto. Dobbiamo pensare agli interventi da mettere in campo partendo dalla consapevolezza che sul centro storico guardano le nuove famiglie di immigrati, spesso volutamente ignorate, ma anche persone che cercano la qualità dell’abitare in un ambiente dalle forti valenze storiche e culturali e da ultimo investitori attenti al valore reale dei beni.Tutti gli Assessori e l’intera Amministrazione comunale hanno condiviso l’indirizzo di programmare le loro azioni e interventi riflettendo sugli effetti possibili sul Centro Storico, avendo la consapevolezza che resta la più importante risorsa strategica della città. Presto avremo un Ufficio per il Centro Storico e stiamo per affidare un incarico per definire una regolamentazione degli interventi di recupero, per l’arredo urbano e l’utilizzo degli spazi.
Stiamo avviando contatti con i principali gestori di reti (elettrica, telefonica, idrica e gas) con l’obiettivo di migliorare i servizi mitigando l’impatto visivo che reti obsolete comportano sulle case e i monumenti.Con la Curia Arcivescovile a la Congregazione dei Preti abbiamo avviato un dialogo per i beni di loro proprietà dismessi e che sono da recuperare e resi fruibili con investimenti; così come è stato fatto per l’Ospedaletto dato in concessione al Kismet per il Laboratorio Urbano Teatrale che ha già avviato la programmazione. Il modello è rappresentato dal recupero del restauro del Convento di San Domenico messo a disposizione per le attività culturali di alto profilo. Infine non può passare sotto silenzio il restauro della Torre Campanaria.
Abbiamo fortemente rappresentato a Poste Italiane la necessità della permanenza della postazione nel Centro Storico, correggendo l’indirizzo dato dal Commissario Prefettizio che aveva assecondato lo sfratto dato dai proprietari. Siamo consapevoli che il Centro Storico non debba essere solo lo scenario di iniziative culturali e turistiche estive (in cantiere nell’autunno e nell’inverno), che pure hanno segnato nella scorsa estate un punto alto di ripresa tale da fare di Martina l’unica città della provincia a crescere turisticamente. Presto il Consiglio Comunale dovrà affrontare l’argomento anche perché richiesto da alcuni gruppi consiliari. In quella occasione ciascuno dei protagonisti potrà fornire un contributo per arricchire il quadro conoscitivo e per definire l’orizzonte strategico in cui muoverci”. E’ questo il comunicato stampa del sindaco di Martina Franca, giunto in redazione sul centro storico, ma sono solo questi i problemi? Pensiamo proprio di no. Intanto quello relativo ai parcheggi selvaggi resta uno dei più gravi. Ciò che sorprende di più è la faccia tosta di chi parcheggia impunemente la propria auto con tanta tracotanza in Piazza Maria Immacolata, in via Garibaldi, in via Cavour e addirittura davanti a San Martino, confidando sulla inerzia dei Vigili Urbani ad affrontare la questione. Questa situazione riguarda comunque l’intero centro storico. Un’altra area di intervento da parte del Sindaco dovrebbe riguardare la fatiscenza di alcuni locali lasciati sfitti dai proprietari di immobili di Corso Vittorio Emanuele che sono abbandonati a sé stessi. Inoltre dei commercianti lamentano anche la pulizia del basolato che, appena insediata la nuova amministrazione, veniva fatta puntualmente, mentre oggi è tornata allo stato iniziale. Iniziare a risolvere i piccoli problemi può aiutare ad affrontare quelli più importanti.