È stata convocata, per il giorno 31 gennaio 2013 alle ore 17:00, presso il Municipio di Martina Franca, sala Museo, la prima Conferenza di Copianificazione per l’iter di adozione e approvazione del Piano Territoriale della Riserva naturale regionale orientata “Bosco delle Pianelle”. Sono state invitate Associazioni, Ordini Professionali, ed Enti, che potranno partecipare alla Conferenza di Copianificazione attraverso un proprio rappresentante legittimato ad esprimere in modo vincolante tutte le decisioni di competenza.

La prima conferenza di Copianificazione arriva 10 anni dopo l’istituzione della Riserva naturale regionale orientata “Bosco delle Pianelle”, avvenuta con legge regionale n. 27 del 23 dicembre 2002, ai sensi e per gli effetti della Legge Regionale 19/97, che, attraverso l’articolo 2, affida la gestione della Riserva al Comune di Martina Franca. Col decreto del Sindaco, Dott. Franco Ancona, prot. n. 27874 del 30 ottobre 2012, lo stesso Sindaco – nominato nel frattempo Dirigente U.T.C. – ha nominato l’Ing. Giuseppe Mandina, già dirigente pro-tempore del settore Lavori Pubblici, Direttore della Riserva.

Inoltre, con Determina n. 1 del 14 febbraio 2012, il Direttore della Riserva, Ing. Giuseppe Mandina, ha conferito incarico professionale al Dott. Arch. Giancarlo Mastrovito – quale coordinatore tecnico-scientifico di uno staff qualificato pluridisciplinare – per la redazione del Piano Territoriale della Riserva, del Regolamento di Gestione, del Piano Pluriennale Economico e del procedimento VAS.

L’8 giugno 2012, con Decreto n. 1 (prot. n. 52), il Sindaco di Martina Franca, in qualità di rappresentante dell’autorità di gestione della Riserva, ha adottato il rapporto ambientale preliminare (documento di scoping) redatto dallo staff tecnico-scientifico incaricato per la redazione del piano territoriale e lo ha inviato agli enti competenti per le prime consultazioni. Il successivo 15 novembre 2012 sono stati consegnati dal responsabile incaricato vari documenti, fra i quali la bozza di Piano Territoriale (comprensiva di elaborati grafici, relazione generale e norme tecniche di attuazione, allegati), il Rapporto Ambientale (RA), la sintesi non tecnica del RA, il Piano Pluriennale Economico-sociale, e il Regolamento; documenti dei quali il Direttore della Riserva, Dott.Ing. Giuseppe Mandina ha preso atto con la Determina n. 18 del 13 dicembre 2012.

L’Amministrazione, “ritenuto che per le finalità del processo VAS è necessario indire una Conferenza di Servizi di Copianificazione con le associazioni che si occupano di territorio e ambiente, con le associazioni di categoria, con gli ordini professionali, durante la quale i soggetti coinvolti potranno ulteriormente contribuire ad affinare e perfezionare sia il patrimonio di dati e conoscenze acquisite e /e modalità interpretative del quadro conoscitivo adottato, sia la proposta di piano elaborata che quella del Rapporto Ambientale”, ha quindi indetto la Conferenza per il 31 gennaio 2013.

L’estensione della Riserva è pari circa 1200 mq, suddivisa quasi equamente fra parte pubblica e parte privata, così come evidenziato dal Piano Territoriale, che vuole porsi “come strumento di pianificazione aperto e flessibile, in grado di individuare il raccordo tra le politiche di tutela attiva del territorio e le strategie per la valorizzazione delle peculiarità ambientali, ecologiche, paesaggistiche e storico-culturali della Riserva, che facciano da stimolo allo sviluppo socio economico dell’intero territorio circostante”. Il territorio della Riserva è stato suddiviso in 12 unità, compresa l’unità militare dell’Aeronautica Militare sul Monte Pianelle, costituita da apparati radar e altre strumentazioni non meglio specificate.

Così come affermato dall’Arch. Mastrovito lo scorso ottobre, definire le Pianelle come Bosco è riduttivo: “il Bosco è una componente delle Pianelle che rappresenta un vero e proprio ecosistema più complesso, territorio che essendo per metà privato – continua Mastrovito – ha subito trasformazioni diverse”.

Il Piano della Riserva del Bosco della Pianelle si porrà due obiettivi principali, da un lato la tutela e la salvaguardia del sistema naturalistico di riferimento, dall’altro la valorizzazione territoriale a scopi economico, sociali e culturali come strumento guida per esercitare azioni efficaci senza abusare di logiche vincolistiche sulle aree di proprietà privata. Detto in poche parole: le attività di pianificazione dovranno interpretare ed esplicitare l’attuale stato di conservazione, definendo al contempo l’insieme di azioni necessarie alla tutela e alla conservazione della biodiversità e all’evoluzione ecosistemica equilibrata.

 

Carlo Carbotti

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