La crisi politica ci porta l’aumento dell’Iva da oggi. Si tratta, per la precisione, dell’aliquota Iva dal 21 al 22 per cento: ci sono poi altre aliquote, al 4 e al 10 per cento, e ci sono anche operazioni economiche esentate da Iva.

L’aumento dell’imposta sul valore aggiunto, che finisce direttamente a carico del consumatore finale, cioè il contribuente, secondo uno studio di Confcommercio riguarda, da oggi, il 60-70 per cento delle attività economiche. Una conseguenza molto pesante, causata dal fatto che il governo non è riuscito a varare un decreto nei giorni scorsi. Secondo il Pdl, a causa delle bugie di Letta. Secondo altri, e non pochi, a causa della buriana scatenata dal Pdl e in particolare dal suo leader, per nascondere il vero problema che ha quel leader, cioè la sua decadenza da parlamentare che verrà votata il 4 ottobre dalla giunta per le elezioni del Senato.

E gli italiani, da oggi, pagano di più. Ecco (fonte linkiesta.it) cosa aumenta oggi:

  • Vino, spumanti, superalcolici
  • Birra (se comprata nei negozi)
  • Caffè (se comprato nei negozi)
  • Abbigliamento
  • Scarpe e riparazioni di calzature, borse, valigie
  • Biancheria per la casa
  • Elettrodomestici
  • Radio, televisione, lettori DVD
  • Computer, tablet, cellulari, servizi per la telefonia
  • Connessione a Internet
  • Mobili e articoli di arredamento
  • Riparazioni di mobili ed elettrodomestici
  • Servizi domestici
  • Detersivi
  • Pentole e posate
  • Tovaglioli, piatti di carta, contenitori di alluminio
  • Lavanderia e tintoria
  • Automobili e pezzi di ricambio
  • Benzina
  • Biciclette
  • Giocattoli
  • Cancelleria
  • Barbiere, parrucchiere, prodotti per la cura personale
  • Vacanze
  • Argenteria, gioielleria
  • Onorari liberi professionisti
  • Sigarette e altri tabacchi

(immagine: fonte trend-online.com)

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