La coordinatrice locale di Fratelli d’Italia è al centro di molte polemiche.
A Martina Franca, Grazia Lillo, coordinatrice di Fratelli d’Italia e moglie di un farmacista è tornata al centro di tante polemiche soprattutto dopo le recenti elezioni al Parlamento Europeo.
Durante queste elezioni nelle quali ha sostenuto apertamente il candidato Michele Picaro, mettendosi contro a Fitto e Perrini, ha creato disaccordi con la base del partito, per quello che dovrebbe essere il ruolo di neutralità di un Coordinatore cittadino.
Ciò ha portato molti membri a lasciare il suo gruppo per formarne uno nuovo che ha ottenuto, in soli pochi mesi un ottimo successo.
È notorio che Grazia Lillo, è sempre stata alla ricerca di protagonismo.
Basta andare sul suo profilo social e guardare i selfie che raccoglie con alcuni personaggi famosi del suo partito che le capitano a tiro durante le pubbliche manifestazioni.
Dopo essere stata scaricata da Fitto e Perrini ha cercato rifugio nel Coordinatore Regionale di Fratelli d’Italia: Marcello Gemmato.
Il sottosegretario che nelle scorse europee ha voluto sfidare il Ministro, ma uscendo sconfitto con ben 16.000 voti di distacco e con due parlamentari portati in Europa da Fitto (Ventola e Gemma) si è dovuto arrendere, pur riuscendo a portare in Europa Picaro che ha lasciato il suo posto al Consiglio Regionale a Tommaso Scatigna primo dei non eletti nel collegio di Bari, quattro anni fa.
Una delle ultime polemiche causata da Lillo è stata quando ha pubblicato un post sui social mostrando, Gemmato nella farmacia del marito, scrivendo che era andato per incontrarla e discutere di problemi sociali.
Sembra che il sottosegretario non abbia gradito la pubblicazione di quel post che lo ha messo in difficoltà con altri componenti del partito e con farmacisti
La cosa ha di fatto creato scompiglio tra i farmacisti della Valle d’Itria e della provincia jonica che avrebbero contestato Gemmato: un membro del Governo non può ridursi ad andare in una farmacia di una sua coordinatrice suscitando sospetti di pubblicità occulta.
La polemica è continuata anche quando dei rappresentanti di lista hanno notato che su delle schede elettorali a Martina Franca sarebbe stato messo a Fratelli d’Italia solo la preferenza a Picaro e non quello della leader Meloni.
Questo, secondo un nostro informatore, era più importante, piuttosto che mettere quello della Meloni. Per fare si che degli elettori, dovendone mettere due, avrebbero potuto mettere solo il voto della Meloni.
Se così fosse, sarebbe molto grave.
“Tanto la Meloni li avrebbe presi lo stesso”. Avrebbero detto
La Lillo avrebbe Cosi ottenuto a Martina Franca 1100 voti per Picaro ( se ne aspettava 2000), molti dei quali in realtà attribuibili a Tommaso Scatigna, l,’ex sindaco di Locorotondo che ha sposato una martinese ed è molto conosciuto in città.
Scatigna ha fatto una importante campagna elettorale per Picaro in quanto che sarebbe entrato, così come è stato, in Consiglio Regionale se il Consigliere Regionale fosse stato eletto al Parlamento europeo.
L’altro circolo che si è costituito solo pochi mesi fa, molti dei quali si sono staccati dalla Lillo, gestito da due noti professionisti: l’avvocatessa Antonella Semeraro, figlia del compianto Peppino, ex senatore notoriamente di destra e il pediatra Francesco Pastore.
Questo circolo, sostenendo Ventola, e in linea con Renato Perrini, gli ha portato circa 750 voti.
Ventola, come abbiamo detto, era sostenuto in tutta la Regione dal Ministro Fitto e dal Consigliere Regionale Renato Perrini.
È stato il più votato in Puglia ed anche in tutta le provincia di Taranto, riuscendo addirittura a portare al Parlamento Europeo ben due candidati: La Gemma, oltre Ventola
Tornando alla nostra città, Martina Franca, la percentuale di voti per Fratelli d’Italia è stata del 29,93%, con un totale di 4991 voti.
Ma esaminiamo i voti: questa percentuale è dovuta, oltre ai 1120 voti presi a Martina da Picaro che lei considera erroneamente suoi, ai quasi 2900 voti esclusivamente dati alla Meloni da parte di chi l’ha votata a prescindere. Settecentocinquanta voti per Ventola dal circolo nuovo ed almeno 400 voti attribuibili a Scatigna.
Sottraendoli, la Lillo non avrebbe portato a Fratelli d’Italia nemmeno quei 700 voti che aveva ottenuto per diventare Consigliere Comunale che ottenne grazie ad una lista da lei formata nella quale aveva messo, per la stragrande maggioranza, solo uomini, pretendendo la preferenza di genere: uno al candidato, l’altro a lei..
Altra fake pubblicata dalla Lillo sui social è quando ha scritto che Martina Franca ha conseguito la maggiore percentuale nella provincia di Taranto. Non è vero, sempre che la matematica non sia una opinione.
Ecco i dati veri delle percentuali di voti di Fratelli d’Italia nelle città della provincia di Taranto:
Mottola: 40,25%, Monteiasi: 37,84%, Crispiano: 37,64%, Torricella: 36,50%Leporano: 34,99%, Palagiano: 34,95%, Sava: 34,48%, Montemesola: 34,47%, , Castellaneta: 34,00%, Fragagnano: 32,60%, Manduria: 30,83%, San Giorgio Jonico: 30,74%, Faggiano: 30,44%, Carosino: 30,23%, Avetrana: 30,22%, Martina Franca: 29,93% (4991 voti), Grottaglie: 29,59%, Pulsano: 29,12%, Statte: 28,05%, Lizzano: 28,05%, Roccaforzata: 26,17%, Monteparano: 25,72%, Taranto: 25,07%, San Marzano di San Giuseppe: 25,00%, Palagianello: 24,61%, Ginosa: 23,57%, Massafra: 23,17%, Laterza: 22,13%.
I numeri non mentono, nonostante la moglie del farmacista affermi di aver ottenuto un grande successo.
Martina Franca in effetti è a metà classifica nella provincia. peggio di lei solo Taranto
Un altro post sui social che ha suscitato ilarità è quando la coordinatrice ha lasciato intendere che è stato grazie alla sua intercessione con la Meloni che la delegazione del G7 è venuta a Martina Franca. In pratica si è elevata a Fitto, Perrini e Gemmato.
Per la verità i martinesi ne avrebbero fatto sicuramente a meno, visti i disagi nell’aver bloccato la città per alcune consorti piuttosto dei leader.
Per tutto questo, secondo i bene informati, potrebbe presto perdere il suo ruolo di coordinatrice locale del partito, a causa della politica svolta per ambizioni esclusivamente personali, piuttosto che per il bene comune
Si starebbero a raccogliendo le firme per rimuoverla, nonostante le 500 tessere (almeno così dice) che, come faceva la DC, avrebbe venduto a mo’ di contributo a sostegno della carica che ottenuta da Gemmato.
Ma in realtà, tra le tessere ci sono anche quelle dell’altro circolo.
L’ ambizione di Lillo Grazia è nota, rappresenta il sogno di una carriera politica a livello regionale e nazionale e magari un giorno diventare Ministra come la Bellanova
Vedremo cosa succederà nelle prossime settimane.
La Lillo è diventata un problema per il partito? Il suo futuro in FdI è incerto? C’è chi le consiglia di concentrarsi su qualcosa di più semplice, come ad esempio gestire la farmacia di famiglia! Ma chissà se il marito è d’accordo.
Vi terremo aggiornati