Approvato il piano regionale dell’anticorruzione. Vendola prospetta la “Bonifica preventiva luoghi istituzionali.

La Giunta regionale ha adottato ieri il “Piano Triennale dell’Anticorruzione”, e cioè all’accessibilità totale delle informazioni dell’amministrazione regionale. E’ stata presa visione anche di quello relativo alla Trasparenza. “Siamo all’inizio di un percorso che non sarà semplice perché è più facile reprimere un reato che cambiare la mentalità, è più facile denunciare un fenomeno corruttivo che individuarne la radice culturale in un modello di organizzazione del lavoro, ma questa è esattamente la sfida che abbiamo di fronte”, ha dichiarato il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola in conferenza stampa. Erano presenti, anche l’assessore alla Trasparenza Guglielmo Minervini, il responsabile del Piano anticorruzione, Vittorio Triggiani e la direttrice d’area Organizzazione Domenica Gattulli. “Per noi – ha spiegato Vendola – è importante definire la corruzione, non in termini di codice penale, ma in termini di costume della vita pubblica e di contesto nel quale si svolge al vita pubblica. Il nostro compito specifico, politico è di bonifica preventiva dei luoghi istituzionali. Noi dovevamo compiere atti che sono previsti normativamente e che riguardano l’adeguamento della Regione Puglia alle normative anticorruzione. Bene, abbiamo evitato di farlo in maniera burocratica, affastellando norme e regolamenti in maniera sbrigativa. Abbiamo deciso invece di avviare un processo che portasse ad un cambiamento radicale nel rapporto tra questa Istituzione e i cittadini pugliesi”.

Per Vendola dunque “l’anticorruzione è l’occasione per riflettere e cambiare i modelli organizzativi di questa amministrazione, introducendo la rottura delle barriere che spesso impediscono una relazione tra i tanti settori dell’amministrazione regionale”.
Il Presidente individua infatti proprio “nella polverizzazione e nella segmentazione dei procedimenti amministrativi, la determinazione di tanti varchi che permettono l’ingresso delle dinamiche corruttive”.

“Noi mettiamo la macchina amministrativa e la sua burocrazia – ha aggiunto Vendola – di fronte ad uno specchio per osservare tutto ciò che non va bene. Per esempio, non va bene quando si diventa quasi proprietari privati di tutto il sapere di un determinato settore. Noi vogliamo rompere questa separatezze, vogliamo che i cittadini, attimo per attimo, possano guardare dentro ogni cassetto di ogni scrivania di ogni ufficio della Regione Puglia. Questo è quello che vogliamo mettere in moto. È un processo di cambiamento della cultura, della mentalità dell’organizzazione del lavoro che può sia gratificare tutte le persone perbene che lavorano in Regione, sia aiutare i cittadini a sentirsi proprietari di questo Ente”.
Vendola ha infine ringraziato sia il capo dell’Avvocatura regionale Vittorio Triggiani (responsabile del Piano anticorruzione) che la direttrice d’area Organizzazione Domenica Gattulli (responsabile della Trasparenza) che “con i loro collaboratori, hanno fatto un lavoro eccezionale, un lavoro co
llegiale che è andato oltre il dovere d’ufficio e che ha inglobato una passione civile straordinaria”.Il Presidente Vendola ha voluto, simbolicamente, introdurre la conferenza stampa con una immagine fotografica relativa ad un frammento della tavola in bronzo della “lex de repetundis” del II secolo a.C. conservata nel Museo nazionale Archeologico di Taranto (per concessione del Ministero per i beni e le attività culturali e del turismo/Soprintendenza archeologica per la Puglia/Taranto/Archivio fotografico), immagine che caratterizzerà visivamente il Piano anticorruzione.

(nella foto: un frammento della tavola in bronzo della “lex de repetundis” del II secolo a.C. )

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