Almeno per i titolari della cooperativa che per anni ha gestito i parcheggi a Martina Franca, grazie anche a degli appalti fatti ad hoc, visto che si presentava sempre e solo la stessa azienda. Il Tar di Lecce che aveva dato la sospensione fino all’8 marzo, ieri ha rigettato l’istanza ritenendola infondata per due motivi: irregolarità fiscale e scadenza della proroga tecnica. Sembrerebbe concluso il lavoro dei soci della cooperativa, ovvero dei parcheggiatori, non lavoratori dipendenti per poter esigere la salvaguardia occupazionale, anche se, come molti di loro hanno sempre affermato si sarebbe trattato di un lavoro di dipendenza vero e proprio con un padrone che gestiva il tutto e con una paga di 400,00 euro al mese per otto ore giornaliere per otto giorni la settimana. Da domani mattina alle 8,00 partono i grattini e saranno i vigili a controllare che siano stati messi sui parabrezza delle auto. In mancanza saranno elevate le multe. Non ci sarà quindi bisogno di restituire i soldi a chi aveva acquistato i grattini per venderli o rimuovere i manifesti, come ‘qualcuno’ affermava, a difesa soprattutto di chi gestiva la cooperativa, piuttosto di quei parcheggiatori che vivevano nelle condizioni descritte. I parcheggiatori martinesi entrano a far parte di quella schiera di disoccupati o precari come quelli che fanno parte della cooperativa che gestisce i bagni pubblici che vanno avanti con un buono pasti, a meno che, non dimostrino nelle sedi legali che i realtà non erano soci, ma dipendenti