In riferimento alla Proposta di Legge di Modifica della Norma 27 del 1998 (“Norme per la protezione della fauna selvatica omeoterma e regolamentazione attività venatoria”), il consigliere Francesco Laddomada – Segretario della Commissione Ambiente –, oltre ad aver presentato in Aula diversi emendamenti, recepiti dalle Associazioni ambientaliste e animaliste, ritiene che vi siano vari motivi ostativi all’approvazione della Proposta di Modifica, sia di ordine generale che di ordine particolare.

Infatti, si pongono problemi delicati in merito all’esatta osservanza della Direttiva comunitaria 2009, la quale, tra l’altro, stabilisce che gli uccelli selvatici non possono essere cacciati durante la stagione riproduttiva e di dipendenza dei piccoli dai genitori e, per quanto riguarda i migratori, durante il ritorno ai luoghi di nidificazione .

“Considerazioni biologiche e di conservazione – spiega Laddomada -, ci fanno temere le gravi ripercussioni del prelievo di individui nidificanti sulla dinamica della popolazione interessata, poiché elimina la fonte stessa della riproduzione. Il prelievo di individui durante il ritorno ai luoghi di nidificazione può determinare alterazioni nella Struttura delle popolazioni e tende ad eliminare i riproduttori migliori. Tali preoccupazioni derivano dalla non completa conoscenza dello stato dell’arte dell’attività faunistico-venatoria in Puglia.

Laddomada ritiene che sarebbe altresì opportuno – ai sensi della Legge 221 del 2002 “Integrazioni alla legge 11.2.1992 n. 157, in materia di protezione della fauna selvatica e di prelievo venatorio, in attuazione dell’articolo 9 della Direttiva 409 del 1979 CEE”, Art. 1 comma 5 -, acquisire copia della Relazione che la Regione Puglia è tenuta ad inviare entro il 30 giugno, di ogni anno, ai Ministeri competenti in merito alle Deroghe di cui al citato Articolo 1 della 221 del 2002.

Secondo il Consigliere, sempre attento alla tutela del patrimonio ambientale nella sua completezza, servirebbe una più approfondita analisi anche con l’ausilio di dati statistici relativi alla nostra regione in tema di specie cacciabili, specie in declino, ed altri dati tali da mettere tutti – cacciatori, ambientalisti, animalisti ed il Consiglio regionale stesso – in una condizione di ponderazione dell’emanazione della nuova Disciplina.

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