Diceva Gino Bartali, indimenticaco campione del ciclismo e della solidarietà, “L’è tutto sbagliato, tutto da rifare”. Toscanaccio che di più non si poteva. L’antagonista numero uno di Fausto Coppi, quello per il quale l’Italia si era divisa in due (appunto i coppiani  e i bartaliani) oggi unisce tutti, con la comunità israelitica che lo ricorda come giusto fra i giusti. Ovvero, i non ebrei che aiutarono gli ebrei durante il periodo tragico della seconda guerra mondiale. Bartali, con la sua bici, ne salvò tantissimi, di ebrei, facendo la spola con la curia fiorentina per procurare lasciapassare a quelle persone altrimenti condannate ai campi di concentramento e di sterminio.

Che c’entra tutto ciò con Martina Franca? Oggi iniziano, tempo permettendo, a Martina Franca, i lavori di costruzione di una pista ciclabile in zona Don Bosco-Montetullio, una delle cose migliori programmata fin qui dall’amministrazione-Ancona. un bel segnale di attenzione verso un quartiere dell’estrema periferia; oltre alla pista ciclabile ci saranno anche aree a verde attrezzato per i bambini e per chiunque vorrà godersi quel verde.

Intitolare, come ha proposto l’associazione Martina tre, la pista ciclabile a Gino Bartali, nel ricordo delle sue doti di solidarietà, è uns rota di ciliegina sulla torta. Oggi lui, invece di “l’è tutto sbagliato, tutto da rifare”, direbbe “l’è tutto giusto”.

(foto: repertorio)

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