Durante la seduta del consiglio comunale, prima di avviare i lavori per l’approvazione di fondamentali provvedimenti per la tenuta dei conti pubblici del nostro Ente locale, all’insegna della responsabilità verso i cittadini, senza demagogie varie e senza amnesie rispetto all’immobilismo politico-amministrativo delle passate gestioni poco trasparenti (per usare un eufemismo) del centro-destra locale, abbiamo apprezzato il momento di cordoglio per due eventi tragici che hanno toccato la nostra terra di Puglia.
Prima, il sindaco Ancona ha ricordato l’ennesima vita spezzata di un giovane operaio dell’Ilva, l’ennesima perdita per la nostra comunità nei luoghi di lavoro. Riflettendo su quanto sia urgente, e non più procrastinabile ragionare in termini concreti e incisivi su quello che ormai da troppi anni sta avvenendo nelle fabbriche, dove si combatte tra i sacrifici che donne e uomini quotidianamente sono costretti ad affrontare per portare a casa quel tozzo di pane, per dirla alla Rea, nonostante si continui a vivere e a morire a causa di in inquinamento endemico sul quale si dovranno ripensare le politiche industriali qui da noi, a sud. Ma su questo ci pronunceremo al momento opportuno nelle sedi competenti…
Poi, l’assessore Scialpi ha omaggiato Giacovazzo, giornalista straordinario, intellettuale, impegnato anche in politica, quando la politica era una cosa seria…Lo conobbi anni fa Giacovazzo, alla presentazione di un suo libro fortunato “Puglia, il suo cuore” presso la città di Bari.
Ancora è vivo in me il ricordo di quell’incontro speciale. Durante la prolusione e il dibattito, mi travolse letteralmente un frase assai suggestiva dell’ex direttore della Gazzetta del Mezzogiorno. Quando richiamò l’essenza della gente di Puglia, descrivendone alcune caratteristiche quasi insospettabili, ma a mio parere autentiche. “I pugliesi come popolo dalla mente ordinata, precisa, geometrica..”. Ebbene, checché se ne dica dei cittadini meridionali, descritti come persone tenaci, creative, sanguigne, poetiche e, oserei dire, anarcoidi, quella chiave di lettura diversa su una visione “piana” dei nostri cittadini, la ritrovai poi anche durante il mio cammino esperienziale nel sociale e da qualche mese nella vita pubblica cittadina.
Posso dire questo quindi: che questa sua visione razionale, logica, riformatrice sia d’insegnamento a tutti noi che da volontari in modo libero, disinteressato, con i nostri valori e le nostre idee lottiamo per seguire e portare avanti la strada per un rinnovamento culturale del modo di pensare e di praticare la politica e che sia di orientamento verso le nuove generazioni che hanno tanto da imparare e tanto da proporre.