Domani si vota per eleggere chi ci dovrà rappresentare al Parlamento Europeo. Domani si vota per chi dovrà perorare le nostre cause, accogliere le istanze degli altri Paesi membri, contribuire alla formulazioni di leggi, regolamenti, norme a carattere europeo. L’Unione Europea, dal 1° luglio dell’anno scorso, conta 28 Stati membri, tutti entrati a far parte per libera scelta dei rispettivi governi, e quindi delle rispettive popolazioni. La democrazia vuole che il bene comune sia condiviso e deciso tramite libere elezioni. Inevitabilmente, non c’è mai l’unanimità di pensiero, ma è sempre la democrazia ad avere il compito di tutelare anche i diritti delle minoranze, di quelli che la pensano diversamente da tutti gli altri. Non vogliamo fare lezioni di democrazia, lungi da noi. Vogliamo soltanto fare una considerazione: domani si mette in campo un diritto libero e democratico, sia per il voto, che per il non voto. E a maggior ragione per quale simbolo e/o candidato votare. Abbiamo sentito le campagne elettorali. Oggi c’è il silenzio elettorale. Ma crediamo che ascoltare la voce di Arjanit Nexha, consigliere comunale straniero per la citta di Martina Franca non violi tale silenzio, anche perché, con molto equilibrio, Nexha parla di tutti i punti di vista ascoltati, non li critica né li appoggia, ma fa solo una considerazione: l’Europa è di tutti gli europei che vogliono renderla un posto dove vivere in libertà e democrazia. E non è poco.

Riportiamo integralmente la lettera, ricordando che può esserci qualche imperfezione grammaticale. Ampiamente scusabile, ma per scelta non effettueremo correzioni, nel rispetto di chi usa la nostra lingua come sicuramente pochissimi di noi saprebbero usare la sua.

 Aspettiamo che gli altri votano anche per noi !!
“Abbiamo guardato, ascoltato, tutti e tutto questi giorni, a volte abbiamo ascoltato preoccupandosi del nostro futuro, poi abbiamo ascoltato qualcuno che ci fa ottimisti per il nostro futuro. Chi ci vuole bene lo ha dimostrato con i fatti. La mia posizione è la conferma, viviamo in questo paese da tantissimi anni, e sempre abbiamo aspettato che gli altri decidono il nostro futuro, che votino per noi che possono dire loro cosa ci piace e cosa no, noi non possiamo dire la nostra, dobbiamo aspettare, sperare che vince chi ci vuole più bene, ma non con le parole ma con i fatti.
Noi non siamo una questione ma una realtà.
– C’e chi tratta la questione cosi:
Alla “diversità come ricchezza” e vorrebbe “un’Europa dell’integrazione e della solidarietà”. Promuove poi “l’estensione dell’accesso alla cittadinanza per i bambini nati in Europa da genitori stranieri (lo ius soli europeo) o per i residenti di lunga durata”.
– C’è chi ha preso noi stranieri come punto di riferimento per fare campagna elettorale dicendo “Meno clandestini, più sicurezza”
– Altri la pensano cosi:
“Diritti dei migranti” sono dedicate quasi quattro pagine, partendo dal presupposto che l’Ue “deve diventare uno spazio culturale aperto, con un’identità plurale e dinamica, capace di fondare le relazioni tra gli stati membri e con i paesi terzi sul reciproco rispetto, sul riconoscimento delle specifiche diversità culturali, sulla promozione delle libertà e dei diritti fondamentali, sul mantenimento della pace tra i popoli, sulla garanzia del principio di eguaglianza, sul rifiuto di ogni forma di discriminazione, sul ripudio della xenofobia e del razzismo”.
“L’Europa sono anch’io”. Eccole: Ratifica della Convenzione “sui diritti dei lavoratori migranti e dei membri delle loro famiglie”; Diritto di voto amministrativo ed europeo; Riforma della cittadinanza europea; Diritto di arrivare legalmente in Europa; Politiche migratorie aperte all’inserimento degli stranieri nel mercato del lavoro; Libertà personale e chiusura dei centri di detenzione; Diritto a un’accoglienza dignitosa; Parità di accesso ai sistemi di welfare; Liberare il dibattito pubblico dalla xenofobia e dal razzismo; Tutela dei diritti dei minori.
– Altri invece vogliono:
Un nuovo coordinamento meno vincolante”, che permetta di “avere un sistema di asilo più equilibrato” e di “procedere con un presidio costante delle nostre frontiere sia terresti sia marittime attuando anche azioni di respingimento”.
– Altri si limitano in poche righe:
“Immigrazione: da problema a risorsa”
– Altri non ci pensano manco agli stranieri nel loro programma.
Siamo venuti in ITALIA (EUROPA) cercando un futuro migliore per noi e i nostri figli scappando dalla dittatura, dalla povertà.
Non capisco adesso perche avere paura di stare in Europa. Io vengo dal Albania dove la gente sta sognando: a giugno c’e la possibilità che l’Albania prende lo statuto per entrare in europa.
Entrare nella grande famiglia dove poi imparare tantissimo ma nello stesso tempo mettere a disposizione la tua cultura la tua gente ma solo per una bene comune.
Creare una futuro degno per tutti senza piu guardare a etnie, provenienza e colori.
Con rispetto
Arjanit Nexha consigliere comunale straniero per gli stranieri città di Martina Franca (TA)

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