E’ indubbiamente positiva la dimostrazione d’interesse palesata da Beniamino Gavio, quantomeno perché dimostra che l’Ilva continua ad essere attrattiva nei confronti dell’imprenditoria nonostante le vicende da cui è stata travolta. Tuttavia è chiaro che bisognerà entrare nel merito della proposta per capire le reali intenzioni della cordata guidata da Gavio”.
Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia concorda sul fatto che “comunque ogni trattativa si potrà intavolare dopo che si sarà chiusa la fase di commissariamento, nel corso della quale si dovrà applicare l’Autorizzazione Integrata Ambientale (Aia), dare soluzione ai parchi minerali, problema prioritario dell’inquinamento a Taranto, oltre che imbastire nuovi processi produttivi sostenibili che prescindano dall’uso del carbone”.
Aldo Pugliese ritiene “impensabile, in sostanza, che con l’applicazione dell’Aia e con il processo di ambientalizzazione in atto si possa procedere a qualsivoglia cessione societaria. Così come è impensabile, una volta finito il commissariamento, un ritorno al passato, ovvero ad una gestione della famiglia Riva, responsabile dei danni immani arrecati al territorio e alla salute dei cittadini e dei lavoratori di Taranto in questi lunghi anni, come dimostrano le vicende giudiziarie in atto e quelle che si prospettano all’orizzonte”.
“Nel rispetto degli articoli 41 e 43 della Costituzione italiana – continua Pugliese – l’azienda dovrebbe essere sottratta a chi l’ha trasformata in quello che è attualmente e nazionalizzata nell’interesse del territorio, dei lavoratori e dell’economia nazionale. Certo, non si può escludere l’eventualità che, nell’ambito di un’operazione di nazionalizzazione, possano essere coinvolti anche imprenditori privati. Nella fattispecie, qualora Gavio e la cordata che rappresenta fossero ancora della partita con proposte serie e concrete, dovrebbero recitare un ruolo attivo, a patto che non si riveli la fotocopia di quanto avvenuto il 15 marzo del 1995, quando un gioiello industriale come l’Ilva fu consegnata alla famiglia Riva a prezzo di saldo e senza alcun approfondimento o dibattito in sede parlamentare”.