Nel celebre film “Totò, Peppino e la Malafemmina”, uno dei due fratelli Capone (Peppino), aprendo la scatola dove riponeva i propri risparmi in contanti, si accorgeva che invece di un milione di lire ce n’erano soltanto settecentomila. Al che, il fratello Totò che glieli aveva sottratti di nascosto, rispondeva: “Tu non leggi i giornali… Inflazione!!”. Battute a parte, il denaro che perde valore è stato un grosso problema negli anni ’70 del secolo scorso, ma ci ha sempre accompagnato. A inizio anno, sono stati diffusi i dati dello scorso anno, e la situazione non è delle più rosee. A fronte di stipendi sempre più congelati (quando ci sono, per i lavoratori dipendenti), o di incassi sempre più a rilento (per commercianti e liberi professionisti), l’inflazione continua purtroppo a salire, anche se non così velocemente come negli anni precedenti. L’inflazione media annua relativa all’indice Nic con tabacchi registra nel 2013 un aumento dell’1,2%. A dicembre l’aumento e’ stato dello 0,2% mensile e dello 0,7% annuo. “Incidono la debolezza dei prezzi energetici e la prolungata contrazione dei consumi”, commenta la Confcommercio. “La dinamica dei prezzi – si legge in una nota – risente gli effetti della debolezza delle pressioni dal lato dei costi, in particolari energetici, e quelli dell’intensa e prolungata contrazione della spesa per consumi delle famiglie”. Il tasso d’inflazione medio annuo per il 2013 e’ pari all’1,2%, in decisa frenata rispetto al 3% registrato nel 2012. Lo rileva l’Istat, confermando le stime e aggiungendo che si tratta del livello più basso dal 2009, ovvero da quattro anni. Il tasso risulta di due volte e mezzo inferiore a quello dell’anno precedente.
(Nella foto: la scena del film “Totò, Peppino e la malafemmina”