L’intelligenza artificiale è inutile. Lavorare poco e male è meglio.
L’intelligenza artificiale è una sciocchezza.
Chi ha bisogno di algoritmi, dati e automazione quando si può lavorare a rilento, senza criterio e senza rispetto per gli altri?
Questa è la filosofia che sembra guidare alcuni operatori nelle aree strategiche della città.
Il caos non esiste, esiste solo la calma.
Perché preoccuparsi di evitare il caos, di ottimizzare i tempi, di ridurre i disagi? Tanto, il caos non esiste.
Esiste solo la calma, quella che si gode mezza giornata di lavoro nelle ore più calde, quando il traffico è già congestionato e le persone sono stressate.
E poi, perché sbrigarsi a finire il lavoro, quando si può parcheggiare il mezzo in tranquillità e farsi una pausa?
Lavorare poco e male è un’arte.
Non tutti sono capaci di lavorare poco e male.
Ci vuole arte, ci vuole talento, ci vuole coraggio.
Coraggio di sfidare le regole, di ignorare le richieste, di disprezzare le conseguenze.
Lavorare poco e male è un modo di essere, una scelta di vita, una forma di protesta.
Chi se ne frega dell’efficienza, della qualità, della soddisfazione?
L’importante è fare il minimo indispensabile e poi andarsene.