Aumentano a Martina i casi di dipendenza patologica dal gioco d’azzardo patologico. Abbiamo interpellato tre esercenti (di cui si omettono i nomi per ovvi motivi) nel nostro paese – tabaccai ai quali abbiamo chiesto chi fossero i maggiori dipendenti dal gioco – i quali ci hanno messo a disposizione il loro tempo per spiegarci quello che sta succedendo. Sembrano siano gli anziani tra i maggiori acquirenti di “gratta e vinci”, giocatori su macchinette e puntuali clienti di lotterie (il lotto va per la maggiore), e addirittura gente appartenente a fasce deboli della popolazione: “gente con famiglia che non riesce ad arrivare a fine mese”, ci dice un esercente. La speranza di una vincita elevata comporta una dipendenza che si autoalimenta. Un cane che si morde la coda.

 Ad aumentare questa dipendenza ovviamente è la situazione di precarietà economica in cui versa questa gente.

L’ultima diavoleria è infatti chiamata  ‘Vinci Casa’. Peraltro oggetto di un intervento politico di un consigliere regionale, Franco Pastore, componente del Comitato regionale di contrasto al gioco d’azzardo, secondo il quale “lo Stato e la politica, chi governa non può permettere che si lucri sulla disperazione e che la si usi per guadagnare, per rastrellare i pochi spiccioli che ancora restano nelle tasche dei cittadini”

Parliamo però di numeri: con cinque euro compri un “Vinci Casa” e se azzecchi cinque numeri su 40, la Sisal “finanzia” l’acquisto di una casa del valore di 500.000 euro.

Le possibilità che una persona vinca sono 1 su 658 mila.

C’è qualcosa che non va e che non può andare. Lo Stato e la politica, chi governa non può permettere che si lucri sulla disperazione e che la si usi per guadagnare, per rastrellare i pochi spiccioli che ancora restano nelle tasche dei cittadini.

Il Comitato regionale pugliese per il contrasto al gioco d’azzardo patologico fa sapere che non resterà insensibile innanzi a ciò.

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