Anche quest’anno torna la BIT, la Borsa Internazionale del Turismo, prestigiosa vetrina nazionale ed internazionale per enti ed operatori del settore turistico. Un’opportunità imperdibile per le PP.AA. per pubblicizzare e valorizzare i propri prodotti e le proprie risorse. Parlando di Martina Franca, dopo anni di presenza “sotto varie forme” – così recita il Protocollo di partecipazione, facendo forse riferimento all’inconsistenza della presenza, ma non lo sappiamo con precisione – ha deciso di cambiare pagina, preferendo la via della cooperazione fra Comuni, nello specifico Locorotondo e Cisternino.

Come già scritto negli scorsi giorni, i tre Comuni hanno siglato un accordo col quale si impegnano a definire la programmazione turistico-culturale della Valle d’Itria e le iniziative strategiche per la valorizzazione del territorio. Il primo atto che si è concretizzato insieme è la partecipazione congiunta, sotto un unico stand, è proprio la partecipazione alla BIT 2013, in programma dal 14 al 17 febbraio.

Una scelta che farà sicuramente discutere, e che ha creato due fazioni: la prima, che considera la cooperazione come una scelta sbagliata, visto che una città come Martina Franca (con tutte le sue eccellenze, dal capocollo martinese al Festival della Valle d’Itria) avrebbe diritto ad uno stand tutto suo; la seconda, che invece crede nei valori della cooperazione e della condivisione d’intenti, soprattutto al giorno d’oggi, con la crisi economica e il taglio di risorse. Non sta a noi giudicare quale sia il pensiero più giusto, faremo riferimento solamente al fatto che la scelta istituzionale è stata proprio la seconda.

I comuni di Martina Franca, Locorotondo e Cisternino, infatti, “superando i confini strettamente amministrativi e partendo dal presupposto che il territorio della Valle d’Itria rappresenta un’area geografica e culturale connotata da evidenti connessioni, hanno ritenuto che per mettere in campo un’efficace politica di promozione turistica sia indispensabile intervenire secondo indirizzi strategici condivisi, in modo coordinato e con un’immagine unitaria, pur nel rispetto delle identità locali, evitando sovrapposizioni e dispersione di risorse finanziarie ed umane” , si legge sempre nel Protocollo di partecipazione alla BIT.

In questo caso la necessità di collaborare potrebbe avere una motivazione in una disponibilità economica non sufficiente a presentarsi da soli, ognuno coi propri spazi e il proprio stand espositivo. Basti un esempio: la Riserva Regionale del Bosco delle Pianelle, i cui uffici amministrativi sono ubicati presso il Comune di Martina Franca, ha sempre partecipato alla BIT di Milano con un proprio stand, ma quest’anno, ha “incontrato la disponibilità dei tre comuni (Cisternino, Locorotondo e Martina Franca) a condividerne lo spazio ed i servizi”, e quindi anche i relativi costi. Infatti, dopo un accurato studio della planimetria dello stand (da 21mq circa), è scaturito che, “per l’esigua disponibilità di risorse economiche messe a disposizione dalla Riserva, lo stesso risulta scarno e poco adatto a catturare l’attenzione dei visitatori e degli operatori turistici, per cui necessita di un idoneo allestimento”. È stato quindi chiesto ad una ditta operante nel milanese (specializzata in grafica ed allestimenti scenici nonché autrice del logo della Riserva Regionale del Bosco Pianelle) di procedere alla realizzazione dell’allestimento dello stand.

Ecco quindi i costi: 2.000 euro (IVA esclusa) per la creazione del progetto grafico, consulenza, controllo qualità; 1.950 euro (IVA esclusa) per la fornitura di un telo in PVC, con stampa riproducente la Valle d’Itria in grado di coprire l’intera parete dello stand e il desk. Ci sono poi i costi umani: 1.050 euro per il servizio di 2 hostess e le spese per noleggio di bacheche, arredi suppletivi ed altro per altri 1.000 euro circa.

Discorso a parte per l’Assessore al Turismo (nonché Vicesindaco) Pasquale Lasorsa. Per lui sono stati stanziati circa 600 euro per “spese di viaggio, spostamenti e vitto a Milano per 4 giorni, rimanendo a suo carico quelle di alloggio, su espressa richiesta dell’interessato”. Un gesto sicuramente da apprezzare.

Questi i costi totali, che ovviamente sono stati ripartiti fra i vari soggetti. Alla Riserva è toccata una spesa di 8.061,02 euro (iva inclusa) per la quota di iscrizione, la spesa per la polizza assicurativa e il noleggio dello stand di mt. 3×7; per i comuni di Cisternino e Locorotondo l’onere di parte dell’allestimento dello stand per un importo a carico di ciascuno dei due comuni di 1.500 euro IVA compresa (con modalità di conferimento differente e forse inusuale: fattura di pari importo per Locorotondo e corresponsione diretta al comune di Martina Franca da parte di Cisternino). All’Amministrazione di Martina Franca spettano diverse quote: 3.279,50 euro (IVA compresa), quale “onere residuo dell’allestimento, comprensivo di € 1.500,00 da versare da parte del comune di Cisternino” (ovviamente da decurtare dal totale a carico di Palazzo Ducale); 1.050 euro per il servizio accoglienza; 1.000 euro per le spese di noleggio di bacheche e arredi suppletivi; 600 euro per le spese di viaggio, spostamenti e vitto a Milano dell’Assessore al Turismo, Pasquale Lasorsa.

In totale fanno 4.429,50 euro “presumibili” (mutuando l’espressione usata nel Protocollo), caricati sul Cap. 3069 “Promozione turistica, attività e manifestazioni turistiche” del Bilancio 2013, in corso di compilazione, spesi dall’Amministrazione “nella certezza che il turismo rappresenta una delle maggiori risorse vitali per l’economia cittadina, considerato, inoltre, che la B.I.T. di Milano costituisce un momento di incontro del mercato turistico sempre più apprezzato e richiesto in Italia e all’Estero e che la partecipazione di questo Comune è in sintonia con i programmi di promozione turistica già avviati dall’Amministrazione Comunale”.

Avevamo detto che non avremmo criticato la scelta di presentarsi in team, ma una vorremmo comunque lasciare una considerazione ai lettori. Scorrendo la lista dei Comuni presenti alla BIT, abbiamo trovato uno stand della città di Gratteri, piccolo e sconosciuto (ai più) comune del palermitano, che conta la bellezza di 1.016 abitanti, e che, nonostante tutto, ha avuto la forza di presentarsi da solo. Martina Franca, coi suoi 50.000 abitanti, le sue eccellenze e la propria storia, non meritava forse di più di un semplice stand condiviso?

Carlo Carbotti

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