Quella nella foto in apertura dell’articolo è la camera da letto di una casa.

Quella in coda all’articolo, scura perché non c’è neanche più luce in quel locale, è la foto di una stanza di un’altra abitazione nella stessa via dell’altra casa: via Martino Marinosci, rione Carmine, parallela di via Donizetti.

Fra via Donizetti e via Martino Marinosci c’è un dislivello di un paio di metri abbondanti. Significa che il livello stradale di via Donizetti corrisponde, più o meno, al primo piano di via Martino Marinosci.

Accadde, qualche anno fa, che nella strada principale (Donizetti) vennero realizzati gli spazi di parcheggio, tramite il restringimento dei marciapiedi. Non è improbabile che quella operazione abbia provocato la chiusura dei fori di sfogo delle acque piovane. Fatto sta che l’acqua piovana, infiltrandosi anche attraverso i marciapiedi della strada principale, va a inumidire, o bagnare, tutto quello che c’è intorno. Compresi i muri delle case, comprese quelle di via Martino Marinosci.

Torniamo alle foto: quella della camera da letto, per esempio. Il muro rotto, con quel buco terribile, è la conseguenza delle infiltrazioni d’acqua. La famiglia che abitava in quella casa ha dovuto traslocare, sia pure di poche decine di metri, in un garage. Padre, madre e figlia, adesso, vivono in venti metri quadrati complessivi. Il capofamiglia è gravemente ammalato. Ma proprio gravemente. Purtroppo non può, quella famiglia, neanche rivolgersi ad una badante che si occupi a tempo pieno dell’uomo, perché non c’è lo spazio fisico per ospitare un’altra persona. Quelle persone, nel garage, dove dormono, dove vivono, dove mangiano, dove guardano la televisione, in quel garage non si rigirano. Eppure, di assistenza per il capofamiglia c’è bisogno estremo e urgente. Eppure, quella famiglia ha una casa. Ma, torniamo all’abitazione, quella casa è danneggiata causa acqua. Dopo le visite, alla famiglia, di vari amministratori e tecnici comunali, nel corso degli anni, quella famiglia ha capito che nessuno avrebbe fatto niente. E ha fatto causa al Comune, dopo tre anni di quel buco al muro. Si attende, forse nell’imminenza, una visita del consulente d’ufficio, per stabilire danni e responsabilità. Forse, di questa vicenda, il sindaco e gli assessori ai lavori pubblici, al contenzioso e alle politiche sociali, dovrebbero occuparsi in maniera specifica.

Andiamo a dare un’occhiata all’altra abitazione: la foto è scura (e ci scusiamo per la qualità dell’immagine) ma si riesce, in qualche modo, a vedere che il pavimento ha ceduto. Pericolosissimo. L’acqua ha indebolito le strutture. E siamo al piano terra di quella via Martino Marinosci, ovvero siamo ad alcuni metri di dislivello rispetto a via Donizetti, da cui il problema dell’acqua sembra si origini. Dunque, anche al primo piano di via Marinosci (corrispondente più o meno al livello stradale di via Donizetti) il rischio di umidità pare molto concreto e c’è chi non è tranquillissimo, per il pavimento del primo piano, visto ciò che è accaduto sotto. Inutile dire che la casa con le mattonelle venute meno è stata lasciata vuota dai suoi occupanti.

Martina Franca, 2013.

(foto: diritti riservati)

pavimento ceduto 1

Un pensiero su “Martina Franca, 2013”
  1. Caro amico mio, purtroppo nel periodo in cui viviamo, se non sei un politico nessuno mai ti potrà aiutare

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