Alla fine qualcuno è uscito sorridente a fine partita da quel ghetto dei distinti, in mancanza di una tribuna coperta e di una gradinata, che da questa postazione sembrava una struttura dismessa ed abbandonata.
Quella che si chiamava una volta gradinata ospiti è diventata distinti e ha chiamato a raccolta i tifosi del Martina, anche quelli che non venivano a vedere una partita del Martina forse da anni. I signori ai quali ci riferiamo, sono usciti sotto i fischi. Non erano i tifosi del San Marco anzi, per meglio dire, non erano di San Marco in Lamis. I foggiani, a fine gara, hanno applaudito sia i tifosi che il pubblico martinese. Hanno meritato di vincere. La squadra martinese era nervosa, ha sentito molto la responsabilità della partita ed era vulnerabile, probabilmente a causa della semifinale di giovedì scorso. La fortuna non è stata dalla parte dei biancazzurri e il momento determinante è stato l’infortunio di Modou che ha costretto l’allenatore a sostituire anche il portiere Maggi per una questione di fuori quotache dava una certa sicurezza a tutto il reparto difensivo. Al vantaggio di Quaresimale il Martina era riuscito anche ad agguantare il pareggio con un gol martinese doc di Cristofaro, ma una distrazione del reparto difensivo ha consentito agli avversari di riportarsi in testa alla classifica, anche se di un solo punto che, a questo punto, diventano due in quanto il Martina dovrà vincere il campionato con un punto in più rispetto gli avversari, in virtù della classifica avulsa riguardo gli scontri diretti.
Ma l’elemento caratterizzante di questa partita è stata la curva che piena come non mai, ha incitato i propri beniamini per tutti i 98’ che sono stati giocati. La tifoseria si è mostrata sportiva anche alla fine, rispondendo agli applausi dei giocatori avversari che probabilmente era la prima volta che disputavano una gara con un avversario d’alto livello. Il Martina non è morto. Se lo mettessero bene in testa coloro ai quali riaffiora l’idea dell’area mercatale e magari anche di quella del pesce che possa cancellare l’odore dei fumogeni o sostituire le urla dei tifosi con quelli degli stracci usati del mercoledì. I Martina è più vivo più che mai e le firme raccolte la domenica mattina continueranno anche nei prossimi giorni, schierando un esercito di tifosi e sostenitori contro la malsana idea di abbattere il “Museo delle emozioni”. Il Tursi non si tocca, né ora né mai, anche quando si deciderà di costruire un altro stadio che, visto come vanno le cose a Martina, basta guardare la rotatoria di Via Leone XIII o il cantiere che sta portando al fallimento le attività in Viale De Gasperi, si può immaginare diventi una incompiuta come il monumento giacente al Pergolo.
Forza Martina, come cantano i tifosi: Non Mollare mai. Ora comincia il bello