Eppure ci fu chi ironizzò, all’indomani del comunicato del segretario Angelini che affermava che Ancona sarebbe stato i candidato del PD, quando da questo giornale scrivevamo esattamente il contrario. Gli stessi hanno sorriso quando abbiamo scritto che tra Coletta ed Ancona c’era oramai frattura. Nessuno dei protagonisti, questa volta, ha inteso smentire. Perché allora il comunicato di Angelini? Per la verità, l’avvocato ed imprenditore vinicolo sembra spaesato in quel ruolo al quale è stato relegato, più per parcheggio che per ruolo motrice di un partito che a Martina vive su alcuni protagonismi. La vittoria di cinque anni fa fu di Franco Ancona e non del PD, quanto meno della sinistra. Tutti i partiti che lo sostenevano presero meno voti di tutti i partiti del centrodestra messi insieme. Perse soprattutto il centrodestra che non riuscì a trovare l’unità su un candidato condiviso. L’unico motore attivo del PD è Donato Pentassuglia. Da lui dipende tutto. Soprattutto in questo momento nel quale il Consigliere regionale sembra più attratto dalle sirene che potrebbero portarlo in Parlamento che dalle sorti future del partito. Dipenderà molto dalle larghe intese e dall’accordo tra Renzi e Berlusconi. Se questo servirà a scaricare la frangia sinistrologa e creare un’intesa popolare, paradossalmente Pentassuglia potrebbe addirittura diventare il candidato di Forza Italia in un collegio sicuro. Bisognerà vedere anche ‘Area Popolare’ che gli ha strizzato l’occhio. L’ex assessore regionale avrebbe un cappello su diverse sedie, tranne a quanto pare su quella del suo attuale partito (per la verità non vorrebbero offrirgliela). Abbiamo sempre scritto che le candidature dipenderanno anche dall’Election Day, ovvero se si voterà anche per il parlamento. Quasi scontato che si voterà con un sistema che riproporrà le preferenze, indipendentemente dall’esito della Consulta. Tutti d’accordo a non concedere un vantaggio a Grillo. Proprio alle elezioni al Parlamento guardano, oltre Chiarelli, Pentassuglia e …Leonardo Conserva. A sorpresa potrebbe essere tra i candidati anche Michele Marraffa. Tornando alle Amministrative che in qualche modo avranno l’influenza comunque delle Politiche, indipendentemente da quando di voterà, è scontata la candidatura di Franco Ancona, anche se non nel PD. L’ex Sindaco sarebbe sostenuto comunque da una manciata di Consiglieri ed Assessori uscenti, tra questi Pasquale Lasorsa e Antonio Scialpi. I partiti della sinistra hanno ribadito che non lo vogliono. Coletta, quando e se ci sarà l’Assemblea cittadina, sbatterà sul tavolo forse tre liste civiche pronte a sostenerlo. Una sorta di out, out: “O mi candidate o vado da solo”. C’è poi Luca Conserva che sta cercando di riformare quel movimento che si rifarebbe a ‘Martina Libera e Solidale’, strizzando l’occhio ad Area Popolare che vede l’ex sindaco Palazzo, con l’ex presidente della Provincia Cantore e l’ex UDC Michele Muschio. Se Atene Ride, Sparta non piange. Il centrodestra sembra non aver fatto tesoro degli errori del passato. Pulito, forse troppo prematuramente, si è imposto come candidato sindaco di una lista civica e di Forza Italia. Quest’ultima, negli ultimi giorni, avrebbe fatto un dietro front e per bocca di qualche suo esponente avrebbe indicato le primarie come via maestra. Certo, sembra una contraddizione. Prima annunciare che il candidato è Pino Pulito e poi dire “Facciamo le primarie”. L’On. Chiarelli, forte del suo successo personale con il COR alla provincia, avrebbe dato il suo assenso alla candidatura del medico Martino Ancona, ma sul tavolo potrebbero partecipare anche Eligio Pizzigallo, Giamberto Chiarelli e Dora Rinaldi. Raffaella Spina, Franco Mariella e Gianfrate per il momento, nonostante abbiano garantito il loro impegno al parlamentare martinese, sono alla finestra attendendo gli sviluppi. Il Movimento Cinque Stelle è in cerca d’autori. La guerra tra i Meetup mette a rischio la presentazione di una lista con conseguente approvazione da parte di Grillo. C’è poi la raccolta delle firme che dopo i fatti di Palermo non può essere data per scontata. Tutta la querelle che ha portato uno dei Meetup a stravolgere a proprio piacimento il regolamento nazionale, spacciandosi sui giornali come Movimento, creando addirittura discussioni nazionali e prese nette di posizioni, con l’obiettivo di candidare a sindaco una perfetta sconosciuta, sembra non portare a nessuna parte, per la gioia di tutti gli altri partiti. Una calma apparente durante la quale sembra che tutti aspettano le prime mosse degli altri. Se si confermasse la regola che i primi candidati che si espongono sono quelli che vengono bruciati prima, dovremmo aspettarci il contrario di tutto. Per il momento è così, domani vedremo.
Antonio Rubino