Dalla Regione Puglia una notizia che sembra portare un po’ di sollievo alle tasche delle famiglie numerose, quelle con più di quattro figli. Nel corso di una riunione di maggioranza che si è svolta nei giorni scorsi presso la Presidenza della Regione Puglia, infatti, si è dato mandato all’assessore regionale al Bilancio Leonardo Di Gioia di presentare in Consiglio regionale un emendamento, a firma congiunta Governo e capigruppo, per introdurre le maggiorazioni delle detrazioni per i carichi di famiglia. Si tratterebbe al momento di una norma sperimentale dal valore di due milioni di euro che consentirebbe alle famiglie numerose (quelle con almeno 4 figli, appunto) di beneficiare di una detrazione sul pagamento dell’addizionale Irpef di minimo 80 euro (20 euro a figlio). In caso di presenza, all’interno della famiglia numerosa, di un figlio portatore di handicap, ci sarà una ulteriore detrazione di 370 euro. Le famiglie pugliesi interessate sono circa 20mila, mentre 1300 sono le famiglie numerose con un figlio portatore di handicap. A Martina sono diverse decine le famiglie che potrebbero usufruire di questo piccolo ma comunque gradito beneficio. La responsabile provinciale dell’associazione nazionale famiglie numerose, Giovanna Laneve, ha accolto con moderata soddisfazione la notizia. Mamma di otto figli, Giovanna fa osservare che, a fronte di questo piccolo gesto, c’è la modifica della Tares. “Quando gli enti locali fanno una stima dei consumi di un nucleo familiare, danno molto peso ai nostri figli – afferma Giovanna Laneve, – quando però Stato e comuni ricorrono alla lettura dell’Isee per stabilire la quota di compartecipazione di una famiglia alle spese di gestione di un nido, di una mensa o dell’Università, improvvisamente i figli valgono meno, molto meno”. Emblematico il caso della Tares, come commenta Alfredo Caltabiano, consigliere nazionale Anfn che “si prospetta come una vera e propria tassa sui figli: cresce all’aumentare del numero dei componenti”. E fa due conti, simulando una famiglia composta da papà, mamma e uno o più figli, in una casa da 80 mq in un comune superiore alle cinquemila anime, come il nostro. Nel sud Italia questa famiglia dovrà versare al suo comune 251 euro se ha un solo figlio, 290 se ne ha due, 331 se ne ha tre, 361 se ne ha quattro. E così via, incrementando. Si arriva a questo calcolo moltiplicando la tariffa fissa, a metro quadro, per un coefficiente proporzionale di produttività dei rifiuti che cresce insieme al numero degli abitanti in quella casa. Quanto alla parte variabile, la presenza di un determina un aumento di un coefficiente dell 0,4 (se il comune decide di applicare tariffe in «fascia bassa») o allo 0,5 («fascia alta»); la presenza di due figli di un ulteriore coefficiente pari allo 0,4 («fascia bassa») o 0,7 («fascia alta»). Commenta l’esperto: “Chissà per quale motivo si assume il principio secondo cui il secondo figlio (0,7) debba sporcare molto più del primo (0,5)”. Con tre figli la famiglia pagherà ancora di più: l’aumento corrisponde ad un coefficiente pari allo 0,7 (se il comune applicherà una tariffa in «fascia bassa») o di 0,6 («fascia alta»). Dal quarto figlio in poi un ulteriore aumento pari ad un coefficiente di 0,5. Si tratta di un paradosso, questo, di cui le famiglie numerose mettono al corrente il Sindaco Ancona e tutti gli amministratori perché valutino al meglio la situazione.

Matteo Gentile

(L’immagine è puramente indicativa e non è strettamente connessa alla notizia, fonte: La rete)

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