Di seguito un intervento del consigliere comunale Aldo Leggieri:
In riferimento agli episodi accaduti di recente nel nostro centro storico e non solo circa le aggressioni subite al musicista finlandese, che rappresenta l’ultimo di una serie di vittime oggetto della barbarie e della inciviltà di veri e propri delinquenti (si veda il furto subìto ai danni del cinema Verdi) credo che sia arrivato il tempo di serrare le fila e avviare un’iniziativa politica forte. E mi spiego. La richiesta di conferimento della cittadinanza onoraria al cittadino finlandese Jyrki Pirttimäki la potremmo anche discutere in consiglio comunale, ma mi sembra un tentativo demagogico e strumentale per attribuire una sorta di ristoro al povero musicista. Bene ha fatto il Sindaco ad incontrarlo per testimoniare la solidarietà da parte dell’amministrazione comunale, come è giusta la proposta da parte dell’Assessore Scialpi nell’organizzare un evento musicale in suo onore. Ma l’istituto della cittadinanza onoraria, peraltro assai inflazionato nelle passate amministrazioni comunali, costituisce un riconoscimento onorifico per chi, non essendo iscritto nell’anagrafe del Comune, si sia distinto particolarmente nel campo delle scienze, delle lettere, delle arti, dei diritti umani, dell’industria, del lavoro, della scuola, dello sport, magari attraverso iniziative di carattere sociale o filantropico o in opere, imprese, realizzazioni in favore dei cittadini degli abitanti di Martina. E non mi sembra questo il caso. Fermo restando e non trascurando la sensibilità dimostrata da parte dei cittadini della nostra comunità verso un cittadino europeo.
La questione, in realtà, è un’altra. Sono ormai troppi i fatti di illegalità perpetuati a danno dei nostri cittadini, nonostante, come dire, la nostra città ha sempre rappresentato il fiore all’occhiello nell’ambito provinciale e regionale per l’accoglienza, il buon vivere e la sicurezza. Già, perché di sicurezza e di gestione generali delle politiche di sicurezza si tratta. E qualcosa si è incrinato, e sono anni ormai, in città e nel nostro vasto territorio, per i tanti fenomeni, ormai diffusi, delinquenziali. Che fare?
Naturalmente ogni istituzione, organizzazione o soggetti singoli danno il loro contributo, e mi riferisco alle forze dell’ordine in primis e alle istituzioni locali. Ma è decisivo adesso un coordinamento. Un “patto per la sicurezza per la città di Martina”. E con l’intervento attivo e fondamentale della nostra Prefettura i cui dirigenti abbiamo ricevuto a marzo il 26 marzo per una seduta straordinaria di Consiglio comunale con la presenza del dott. Sammartino. Urge collaborazione, fare rete. Servono interventi di “sistema” per potenziare la prevenzione sociale e controllare il territorio in modo serrato. Da qui l’esigenza e la consapevolezza, da condividere, che la strada per migliorare lo stato complessivo per la sicurezza pubblica è quella che riporta tutti gli attori istituzionali al loro ruolo originario per intervenire ad esempio sui fattori di degrado urano, sempre determinanti per la percezione di sicurezza dei cittadini, e combattere l’illegalità diffusa, anche raccogliendo le istanze di sicurezza dei cittadini. Dando risposte puntuali, su cui si deve agire anche una più efficace e coerente strategia integrata di comunicazione. Bisogna assicurare un efficace controllo del territorio, con l’installazione di impianti di sorveglianza, e favorendo un coinvolgimento sempre maggiore dei corpi di polizia. Consolidare e mantenere alto il costante scambio informativo tra l’amministrazione comunale e il sistema statale di sicurezza. Insomma serve, come dicevo prima, un “patto locale di sicurezza” che è lo strumento previsto dalla legge con la stipulazione di un documento ad hoc presso il Ministero dell’Interno e l’Anci.
Coinvolgiamo la prefettura, i nostri rappresentati politici regionali e nazionali, la provincia e tutti gli operatori sul territorio e in città firmando un protocollo d’intesa. Rendiamo partecipi le categorie, i corpi intermedi della nostra comunità, creaiamo coesione e avviamo iniziative culturali per il cambiamento. La nostra città si merita come abbiamo sempre detto accoglienza, armonia, pace sociale.
Aldo Leggieri
consigliere comunale