«Non sei fregato veramente finché hai da parte una buona storia e qualcuno a cui raccontarla», scrive Alessandro Baricco nel suo monologo letterario. E Novecento è sicuramente una buona storia da condividere. La storia di Danny Boodman T. D. Lemon Novecento, raccontata da Raffaele Braia giovedì sera al Teatro Verdi è una storia malinconica, originale, a tratti struggente, nel complesso poetica. La storia del più grande pianista di tutti i tempi che con la sua musica incanta, commuove, emoziona e fa sorridere. Un artista per necessità che vive tutta la propria vita sulla nave, metafora del proprio mondo dal quale nessuno vorrebbe mai staccarsi, fatto di certezze ma anche di curiosità per il mare che si perde all’orizzonte. Una storia di amicizia, questo sentimento così difficile da trovare, così abusato eppure così cercato. Era il penultimo appuntamento della stagione teatrale organizzata dal comune di Martina Franca in collaborazione con il Teatro Pubblico Pugliese, il Ministero per i Beni e le Attività Culturali, la Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, Archeo’s, e le Associazioni Culturali “Le Quinte” e “Sirio”. Una stagione che ha offerto teatro, cultura, cibo per l’anima. E che ha accompagnato con discrezione gli spettatori attraverso un piccolo grande viaggio che non ha prezzo. “Io, che non ero stato capace di scendere da questa nave, per salvarmi sono sceso dalla mia vita. Gradino dopo gradino. E ogni gradino era un desiderio. Per ogni passo, un desiderio a cui dicevo addio”. E’ la malinconia per la vita che scorre. Ma che vale la pena di vivere.
Matteo Gentile