I cittadini che in questi giorni si stanno recando a rendere omaggio ai propri defunti presso il cimitero comunale si sono trovati di fronte a una sorpresa. Il Comune ha infatti emesso un avviso pubblico con il quale comunica che la Giunta comunale ha approvato i canoni relativi alla riattivazione del servizio di illuminazione votiva presso il Cimitero comunale. Il servizio era stato interrotto, non tra poche polemiche, ed era precedentemente gestito da un’azienda alla quale non era stato rinnovato il contratto d’appalto da diversi anni. Adesso il servizio sarà gestito direttamente dalle casse comunali, ed è stato stabilito che il canone annuo per il servizio di illuminazione votiva è di 16 euro ad utenza. Viene altresì richiesta la somma di 14 euro per ogni riallaccio o nuovo allaccio di utenza. Il servizio verrà riattivato a partire dal prossimo 30 ottobre 2013. Gli utenti avranno 60 giorni di tempo, decorrenti dal 30 ottobre, per censirsi presso I’Ufficio del Cimitero Comunale, ritirare il bollettino postale ed effettuare il versamento relativo al canone annuo dal quale dovrà essere decurtato il periodo in cui I’impianto è stato spento (17 giugno – 29 ottobre 2013). Il versamento dovrà essere effettuato tramite bollettino postale sul C/C n. 7698084. Non tratta di cifre esorbitanti, questo è vero, ma molti cittadini in un primo momento si erano lamentati del fatto che avrebbero dovuto pagare nuovamente l’allaccio delle utenze, che spesso sono decennali. La delibera non è molto chiara, e forse lascia spazio a qualche dubbio. Ma, sollecitati da un nostro lettore, abbiamo approfondito la questione, e ci è stato specificato che, in realtà, le 14 euro per il riallaccio sono dovute soltanto da utenti privati che per qualche motivo ne avessero chiesto l’interruzione. «Perchè dobbiamo pagare noi gli errori commessi da qualcuno?», ci avevano detto diverse persone, alcune con diverse utenze da “gestire”. «Non vogliamo certo mancare di rispetto ai nostri cari defunti – ha commentato qualcuno – ma ci sembra che l’amministrazione comunale stia mancando di rispetto a tutti noi cittadini, facendoci pagare direttamente un disservizio che non è stato certo provocato da noi». Non pochi avevano dichiarato di non essere affatto disposti a pagare l’allaccio: «è giusto pagare il canone annuo, lo abbiamo sempre fatto, ma mi rifiuto di pagare di nuovo qualcosa che ho già pagato – ha aggiunto un cittadino – e sono certo che i nostri cari sarebbero d’accordo con noi». In realtà, sembra essere soltanto un equivoco, e ci scusiamo con i lettori se anche noi lo abbiamo alimentato. In ogni caso, ci viene sempre in mente, a proposito, la poesia di Totò, “A livella”, che si concludeva così: «Sti ppagliacciate ‘e ffanno sulo ‘e vive: nuje simmo serie…appartenimmo à morte!”»
Matteo Gentile
Chi pagava il canone pagherà solo il canone .Il riallaccio per chi non lo pagava più e l’allaccio per il nuovo utente…
BISOGNA FARE CHIAREZZA E NON CONFUSIONE
Cordialmente
Grazie per l’intervento. Approfondiremo.
Abbiamo approfondito. E abbiamo provveduto a modificare l’articolo. Grazie ancora per il suo intervento.
Egregio sig. Gentile, non so a chi a chiesto chiarimenti in merito, ma allo stesso soggetto chieda anche, come può il comune far pagare a chi “eventualmente aveva richiesto il distacco”, se alla data del 17 giugno c.a., l’amministrazione Ancona ha effettuato un distacco senza preventivamente accertare quali utenze erano allacciate e quali distaccate? Buon lavoro.