Ieri l’albo pretorio online del Comune ha ospitato un provvedimento: istituzione del senso unico in via della Resistenza. Troppo traffico lì, c’è anche un supermercato, un centro commerciale, siamo vicini ad una piazza che rappresenta uno snodo nevralgico del traffico urbano e insomma, l’amministrazione comunale ha pensato che mandare le macchine da via della Resistenza solo verso via Alberobello, può sgravare un po’la pesante situazione.

Neanche allestito il cartello, ecco pronta l’iniziativa contro, dei cittadini.

Su www.petizioni24.com si trova oggi, accanto alle petizioni per Emanuela Orlandi, per lo stadio di Is Arenas (quello del Cagliari) per salvare le volpi e i loro cuccioli, per dire basta (a cosa? No, è generico) per Lander Askatu Lander libero, per sopprimere il ministero dell’Integrazione, eccetera eccetera eccetera, anche la petizione per abolire il senso unico in via della Resistenza a Martina Franca. Ancora non si è al corrente degli effetti di quella decisione comunale, però c’è già il movimento per contrastarla. E non è detto che saranno poche le firme in calce a quella petizione, perché lì abitano in molti, transitano in moltissimi e le proteste saranno inevitabili e non poche.

Partenza lenta: in mattinata erano cinque i firmatari.

9 pensiero su “Nuovo senso unico, già raccolta di firme contro”
  1. La strada è abbastanza larga. Andrebbero multati al volo quelli che parcheggiano in doppia fila.

    1. é vero, ha ragione Andrea, la strada è abbastanza larga, più che un senso unico bisognerebbe avere un pò di senso civico, su quel tratto parcheggiano come credono tutti, anche al cetro della strada senza accostarsi.

  2. visto che l’organigo dei vigili urbani e’ in sovrannumero,perche’ non chiedere al nuovo comandante di mettere un vigile in seduta stabile!siamo seri,abbino i cittadini il senso e il dovere civico di rispettare oltre che la segnaletica,l’educazione verso il prossimo,che e’ la prima regola del convivere civilmente.

      1. Grazie per il suo intervento. Lei ha posto la domanda basilare. Io penso che i vigili urbani non debbano neppure avere la necessità di occuparsi di questi problemi, perché ognuno dovrebbe capire, da solo, che in seconda fila non si può parcheggiare, che non lo si fa sugli scivoli dei disabili, sulle strisce pedonali ecc. Il bisogno dei vigili urbani per queste cose è veramente grave. Io credo che il problema si risolva, appunto, con il senso civico. Va ritrovato e non può essere l’autorità costituita a darcelo, ma i comportamenti personali. Mi scuso se la cosa possa sembrare un sermone ma ritengo che sia l’unica via giusta, il recupero di senso civico. (agostino quero)

        1. Non è sermone perché, nel caso specifico, racconta di una situazione da cui non si esce.
          Immaginate pure come ipotesi di scuola un vigile che per una ventina di minuti al giorno andasse in quella strada con l’intenzione di multare le auto in doppia fila.
          Molti lasciano l’auto in doppia fila mentre le mogli sono dentro; alla vista dei vigili si sposterebbero per poi ritornare ai loro posti dopo pochi minuti.
          Senza senso civico non se ne esce.

          1. Grazie per il suo intervento. Le dò uno spunto di riflessione un po’più scomodo, però, ora. Le racconto questo: da molti anni, e dico molti perché tali sono, racconto e denuncio i casi di parcheggio sbagliato, mancato rispetto degli altri, eccetera. L’ho fatto anche una settimana fa. Ma sembra che quando ci sono le manifestazioni pubbliche, o alcune manifestazioni pubbliche, i disabili possono anche non esistere più e così i pedoni. Per cui si è sentito dire, da un vicesindaco, che era una rivendicazione personalistica, l’aver raccontato di un problema di principio, e altre amenità del genere. Ora le dico: con quale credibilità quel vicesindaco, che è assessore alla Viabilità, andrà a pretendere che in quella strada si parcheggi bene e si circoli bene, se ha non soltanto sostenuto, ma anche promosso, una violazione grave come quella di un palco costruito sullo scivolo dei disabili? Quando viene violato un princpio, poi non si può parlare. Ed è ancora pià grave che lo faccia un amministratore pubblico. Ecco perché la veemenza degli articoli, da questa testata, una settimana fa esattamente come tutte le altre volte. Conveniva non prenderli in esame. Adesso, lei può parlare di senso civico. A palazzo ducale possono parlarne? Secondo me no. (agostino quero)

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