Di seguito un comunicato diffuso dal sindacato degli ortopedici Nuova Ascoti:

I Chirurghi  Ortopedici  hanno deciso di proclamare uno sciopero nazionale per rivendicare, non già un adeguamento salariale, bensì per una adeguata tutela assicurativa che consenta loro di poter lavorare in maniera più serena e accorta, sia per dare qualità alla propria prestazione sia per ridurre gli spropositati costi della c.d. medicina difensiva che si aggirano interno ai 14 Mld di euro all’anno (ben oltre il triplo di quanto gli italiani hanno versato per l’IMU del 2012).

Gli Ortopedici hanno deciso di dimostrare al Governo il proprio disagio professionale, proclamando uno sciopero per il prossimo 1 Luglio al grido di: “basta ad operare con l’incubo di una causa da risarcimento danni”

Il  Sindacato degli Ortopedici  Nuova Ascoti  infatti, lamenta il crescente aumento del contenzioso medico-legale, l’aumento smisurato delle polizza assicurative e la mancanza di norme sulla responsabilità civile e penale del medico, situazioni queste che condizionano negativamente la possibilità di svolgere in maniera ottimale la professione sanitaria.

Il motivo della protesta è dunque l’incertezza in merito alla responsabilità professionale ed in particolare lo stato di agitazione porta all’attenzione del Governo  le seguenti richieste:

ü  La definizione del concetto di atto medico

ü  Nuove norme di legge in materia di responsabilità medica  e per il contenzioso medico-legale

Non a tutti è noto che al mondo solo in 3 Paesi (Italia, Polonia e Messico) la Giurisprudenza non contempla “l’atto medico” in quanto tale, cioè prevede una Legge dello Stato che disciplina l’atto medico in maniera specifica e  pertanto in Italia l’uso del bisturi su di un paziente per mano di un chirurgo è assimilabile, dal p.d.v.  giuridico, all’uso di un coltello o di un pugnale da parte di un qualsiasi cittadino. Questa carenza giuridica ha determinato il dilagare del contenzioso medico-legale, con relativa valanga di cause sanitarie che hanno registrato un aumento del 255% dal 1994 ad oggi, seppur in ambito penale nel 90% dei casi le sentenze non ravvisano responsabilità medica.

Ormai  per i medici i premi assicurativi sono estremamente esagerati e se ciò non bastasse il deleterio Decreto Balduzzi prevede che dal prossimo Agosto scatti l’OBBLIGO per i medici di assicurarsi (al pari di un motociclo o di un’automobile), ma il paradosso è che tale obbligo vale SOLO PER I MEDICI e non per le Compagnie di assicurazione le quali faranno ulteriormente lievitare i premi assicurativi, situazione cui i medici non potranno sottrarsi.

Un tale scenario porterà  inevitabilmente  ad un aumento della pratica della  medicina difensiva a totale detrimento della qualità delle prestazioni offerte ai cittadini e delle risorse economiche della sanità pubblica.

Risulta inutile dire che la medicina difensiva non aiuta ad ottenere dal medico la parte migliore della sua professionalità, per una sanità migliore e per una reale tutela della salute dei cittadini è fondamentale la serenità del medico e del chirurgo, non c’è nulla di peggio infatti di un medico abbia paura di fare il medico. Questa paura si sta già evidenziando con la fuga dei giovani medici dalle specializzazioni più a rischio, ortopedia, ginecologia e chirurgia generale, avremo a breve un futuro con sempre meno specialisti in queste discipline.

I chirurghi Ortopedici Italiani chiedono dunque a gran voce di poter svolgere la propria professione con più tranquillità e serenità  a totale vantaggio della collettività sia in termini di qualità delle prestazioni erogate sia in termini di risparmio delle risorse economiche della sanità pubblica.

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