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Quest’anno Martina Franca non offrirà soltanto le opere del festival della valle d’Itria, quelle che in alcuni casi sono rappresentate per la prima volta in epoca moderna (e perché non le hanno mai fatte prime?, si chiederebbe un maligno) e che comunque sono frutto della più dettagliata ricerca. Quelli colti dicono anche ricerca filologica.

Va be’, Martina Franca, come si diceva, quest’anno offrirà anche altro. Non lo farà il festival ma questo non significa che sia contro il festival, anzi è da ritenere un’operazione tutto sommato a supporto della più importante rassegna culturale della nostra città.

La proprietà del teatro Verdi ha verificato una cosa perfino ovvia, ovvero che, con le nuove tecnologie, il teatro e il cinema possono essere anche contemporanei. Così, al pubblico di Martina Franca viene offerto, in via sperimentale, l’inizio della “Festa dell’opera”. Il 28 maggio “Tosca” di Puccini e il 4 giugno “Traviata” di Verdi, opere che vennero rappresentate al festival pucciniano di Torre del Lago del 2012, saranno messe in scena in versione video, per il pubblico del Verdi. Una maniera anche per celebrare Giuseppe Verdi, il più grande compositore italiano di sempre, nel bicentenario della nascita. Ma soprattutto una maniera per offrire al pubblico martinese e del territorio, alcuni spettacoli di lirica (o anche molti, magari) talmente noti da essere fruibili da tutti, per far conoscere meglio, e di conseguenza far apprezzare di più, la lirica a chi convive con il festival senza sentirlo suo.

Prima di arrivare alla finale mondiale si fanno i campionati dilettanti, poi la C2, la C1, la B, la A, poi si viene chiamati in nazionale e poi bisogna vincere tutte le partite. Così si arriva alla finale mondiale. Mutuando questo ragionamento alla lirica, non si può pretendere che il pubblico sia subito così enormemente educato all’ascolto e alla visione di spettacoli frutto di ricerca di espertissimi. Un passettino alla volta. Quella ideata dai responsabili del Verdi è un’opera di bene.

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